Il ricatto - abusata dai contadini
Data: 01/11/2017,
Categorie:
Trans
Autore: Troiadentro, Fonte: Annunci69
Giuseppe l’avevo conosciuto attraverso un sito di annunci. Sembrava l’ideale per me, aveva 59 anni, completamente attivo e, almeno da come si presentava, in privato molto porco e con una passione per chi come me amava indossare intimo femminile sexy. Ci eravamo scambiati molte mail sempre più bollenti, quando mi scriveva mi chiamava “Luana la mia puttana” e non nascondo che mi faceva eccitare come nessun altro. Lui insisteva per incontrarci ma il fatto che abitava in un paese molto vicino a dove ero io mi frenava, insieme al fatto che non poteva ospitare (viveva con la moglie). Ci eravamo scambiati i cellulari e alla fine, dopo che una sera mi aveva fatto impazzire al telefono, avevo ceduto, anche se avevo chiarito che sarebbe stato un incontro solo per conoscerci. Lui aveva accettato, chiedendomi però almeno di indossare sotto gli abiti normali intimo sexy. Lo avevo accontentato presentandomi all’appuntamento con perizoma, calze e reggicalze sotto la tuta. Ci eravamo incontrati a metà strada, in un parcheggio solitamente non frequentato. Mi aveva fatto salire nella sua macchina e dopo i soliti convenevoli, aveva subito iniziato a dirmi che mi voleva, che non resisteva più dal desiderio. Per farlo contento mi ero scesa i pantaloni della tuta e la vista del mio culetto con il perizoma lo aveva molto eccitato, mentre mi palpava le chiappe mi aveva preso la mano portandosela sulla sua patta per farmi sentire quanto era eccitato. Anche lui era in tuta, se l’era scesa fino al ...
... ginocchio e, vinta la timidezza iniziale, avevo iniziato a masturbarlo. Aveva un bel cazzo anche se non grandissimo, non era molto peloso (e a me fanno impazzire i maschi pelosi) ma non posso nascondere che mi stavo eccitando sentendo il suo cazzo crescere tra le mie mani.
Poi erano arrivate un paio di macchine e ci siamo dovuti fermare lì, non volevo rischiare anche se sentivo l’eccitazione crescere. Lui allora mi ha detto che aveva una soluzione, la casa in campagna di un suo amico e coetaneo che viveva lì e si era dedicato ai campi e che ci avrebbe ospitato senza problemi. All’inizio non volevo, poi mi aveva convinto dicendomi che il suo amico ci avrebbe lasciato soli e che potevo fidarmi. Così un po’ di giorni dopo siamo andati a casa del suo amico, lui ci aspettava fuori casa, di ritorno dai campi. Mario (così si chiamava Giuseppe) era in pantaloncini e a petto nudo, mi ha subito colpito il fatto che fosse pelosissimo. Giuseppe me l’ha presentato, all’inizio sembrava molto gentile ma con l’andare avanti della conversazione aveva iniziato a fare battute anche pesanti nei miei confronti. Mi sentivo un po’ a disagio, ancora di più quando ho visto arrivare un altro uomo sulla cinquantina, pelato e tarchiato, con due cosce da vero torello. Stavo per chiedere di andarcene ma poi Giuseppe mi ha tranquillizzato dicendomi che quell’uomo (Franco) aiutava spesso Mario nei campi ed era venuto perché aveva da fare con Mario che, così, ci avrebbe lasciato la casa libera. Anche Mario si ...