1. Una paziente della Dottoressa Angela - Il Giocattolo della Professoressa


    Data: 15/10/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Angela Kavinsky, Fonte: EroticiRacconti

    Erano da poco scoccate le ore 18. Dalla finestra si poteva notare come fuori fosse già buio. Io me ne stavo lì, a girarmi i pollici, seduta alla cattedra. Ero molto nervosa: era la prima volta che parlavo con dei genitori. D’improvviso, un uomo e una donna entrarono dalla porta. Fecero lo slalom tra i banchi di scuola e si accomodarono sulle sedie dei due banchi che si trovavano proprio davanti alla cattedra. Avevano entrambi uno sguardo furioso, soprattutto la donna. Mi alzai dalla mia sedia, ma capii che non era il caso di avvicinarmi e stringere loro la mano. «Lei si rende conto, vero professoressa?» disse la donna. «Come scusi?» dissi con fare sorpreso. «Lei sa che questo è l’ultimo anno? Intendo per questi ragazzi, per i suoi alunni!» «Certo che lo so! In estate ci saranno gli esami di maturità…» «E lei vuole mandare il mio Filippo alla maturità con questo?» disse sbattendo sulla cattedra un foglio. Era un test di algebra. Lo conoscevo bene, l’avevo scritto io. Con una penna rossa avevo anche scritto un bel 4. Rimasi in silenzio per qualche secondo. «Signora, vuole forse incolpare me per questo?» «Chi altri dovrei…». Il marito, il padre di Filippo, la interruppe. Sembrava arrabbiato, ma meno minaccioso nei miei confronti rispetto alla moglie. «Professoressa, cerchi di capire: un 4 e mezzo, un 5 e mezzo. Addirittura un 4! Ma come è possibile?» «mi dispiace doverglielo dire, ma la colpa è di suo figlio… Credo non presti attenzione durante le lezioni. Quando arriva il ...
    ... giorno del test, non conosce i concetti basilare, le formule matematiche. Purtroppo non ci sono altre spiegazioni». La madre fece una risatina sarcastica. «Da quanto tempo insegna qui, “professoressa?”» «In questo istituto? Beh, da poco. Solo 3 mesi». Era chiaro che, per il fatto che fossi visibilmente la professoressa più giovane della scuola, volesse dare la colpa alla mia inesperienza. Le avrei detto che avevo studiato all’università come tutti gli altri insegnanti e che mi ritenevo una brava professoressa, ma non ce ne fu il tempo. La madre di Filippo tirò fuori dalla borsa altri fogli. Li raccolsi. Era la pagella della classe quarta di Filippo, ossia quella dell’anno precedente. «Italiano 8 e mezzo. Storia 9. Inglese 9 e mezzo. Vostro figlio ha senza alcun dubbio una predisposizione per le materie umanistiche!» «Continui a leggere» disse il padre. «Fisica… 10. Chimica 10. Informatica 10. Matematica 10?» Rimasi di stucco. Quella era la pagella di Einstein! Osservai gli altri fogli sulla mia cattedra. Erano dei test di algebra dell’anno precedente, e mi fecero strabuzzare gli occhi: equazioni differenziali, teoria dei sistemi, calcolo vettoriale. Su ogni foglio vi era un bel 10 rosso, firmato dal professor De Lellis, andato in pensione appunto da tre mesi. «Ma questo è assurdo… Questi non sono test per una classe di ragioneria! Sono esami universitari» «Il professor De Lellis diceva che Filippo è… Più avanti dei suoi compagni. Gli faceva fare cose molto più difficili!» Rimasi ...
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