Riscoprire
Data: 16/10/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: NymphoK
Dieci anni di relazione sono tanti, a maggior ragione se la storia è iniziata molto presto. Mi ritrovai così, immersa nei pensieri, con la testa che vagava. Forse la routine mi stava stretta o forse no. Magari era solo curiosità. Iniziò tutto per caso, per noia. Fatto sta che scorrendo l’AppStore, mi imbattei in un applicazione insolita: una chat di incontri. La scaricai, senza troppe pretese, ma dopo aver inserito i miei falsi dati mi si aprii un mondo nuovo. Inizialmente non capivo bene come funzionasse, ma quando caricai le prime foto -un mio ritratto sorridente, una mia espressione buffa- valanghe di persone mi scrissero. Piacevo e gli apprezzamenti non mancavano mai. Dall’uomo sessantenne che mi chiedeva foto dei miei piedi, al ragazzino appena adolescente che mi mandava cuori, al ragazzo della mia età che voleva uno scambio di foto sexy. Così iniziai a volere di più, a cercare di più. Ero affamata di notorietà in una chat di incontri piena di morti di fame, di gente fidanzata e di vecchi che usano foto di giovani ragazzi per adescare le ventenni. Una foto intera, una dove si vedeva la scollatura. In men che non si dica, i contatti salivano minuto dopo minuto, finché non venni attratta da un messaggio. Quel ragazzo di un paio di anni più di me, oggettivamente bello ma anche intelligente. Un connubio che fin da subito suscitò in me un discreto interesse. Ivan aveva trentadue anni, un bel ragazzo moro con qualche capello bianco che iniziava a farsi strada. Anche lui ...
... era fidanzato e questa somiglianza, in qualche modo, ci unì. Le altre persone che mi scrivevano venivano fin da subito ignorate, quel ragazzo mi aveva stregata e volevo scrivermi solo con lui. Da discorsi casuali e comuni, pian piano l’intimità cresceva e ci ritrovammo a parlare della parte più privata della nostra vita. Così venne fuori che, oltre all’interesse di testa, l’interesse era anche fisico. Ci piacevamo, ci interessavamo e in quei momenti i nostri partner non esistevano. Senza accorgercene, il nostro feeling diventò tale che, oltre alla chiacchierata a modo, le chat erotiche venivano fuori naturalmente. Mi eccitava il modo in cui mi descriveva cosa mi avrebbe fatto, il modo in cui mi avrebbe posseduta o come mi avrebbe procurato orgasmi. La fantasia diventava realtà nella mia mente e la mia eccitazione era palpabile. Mi scoprivo a toccarmi, senza accorgermene. Le mie dita accarezzavano il mio corpo e raccoglievano i miei stessi umori. Anche lui si masturbava pensando a me e a quello che gli raccontavo. Non mancavamo nel mandarci foto: i miei freni inibitori erano talmente lontani da me che non avevo problemi a mandargli foto del mio sesso in piena eccitazione, dei miei seni nudi o delle mie mani che mi procuravano piacere. Più di una volta ci confessammo che mentre facevano sesso con i nostri rispettivi partner, immaginavamo di farlo insieme. Crudele e nauseante, eppure ogni volta che succedeva, raggiungevo l’orgasmo subito dopo. Ma foto e messaggi erano diventati ...