1. Riscoprire


    Data: 16/10/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: NymphoK

    ... scomodi, così decidemmo che era giunta l’ora di vedersi. Con una scusa assurda, presi il treno. In stazione baciai il mio ragazzo, dicendogli che l’amavo. E così era. Durante il viaggio mi ritrovai a pensare e a capire il perchè lo stavo facendo. Purtroppo era tutto chiaro: avevo bisogno di recuperare le esperienze che non avevo fatto, di provare nuove emozioni. Per tutta un’ora di viaggio ebbi mille opportunità di tornare indietro, ma in nessuna di queste occasioni ebbi il coraggio di scendere da quel treno e tornare a casa. Un’ora volò via in niente e mi ritrovai a destinazione. Sulla banchina di quella stazione mai vista, con il mio piccolo trolley, ero sola. Un posto dove nessuno mi conosceva. Qualcuno mi avrebbe di certo detto che ho fatto una cosa da incoscienti, da folli. Non appena finii di pensare a quanto poco matura fossi, in quel preciso istante vidi un’ombra avvicinarsi a me. Lui. Mi era andata bene e la persona a cui avevo mandato foto spinte era realmente quella. Anche lui mi confessò che aveva timore che fossi ben diversa dalle foto che gli mandavo: con la giusta angolazione si può essere più belli di quello che si è in realtà. Venne spontaneo a tutti e due fare un sorriso imbarazzato, come a dire “Eccoci qua.. e ora?”. Sono sicura che pensammo tutti e due la stessa cosa: ormai che siamo in ballo, balliamo. Mi prese il trolley e andammo verso la sua macchina. Ero talmente eccitata per quello che stava succedendo che il viso del mio ragazzo mi apparve ben di ...
    ... rado e quelle poche volte che ci pensavo, spariva con la stessa velocità con cui arrivava. Arrivati all’hotel che aveva prenotato, giusto il tempo di sistemare le nostre cose, sentii le sue mani che avvolgevano il mio corpo da dietro e il suo viso appoggiato ai miei capelli. Respirava il mio odore, la mia pelle, e intanto mi accarezzava il ventre. Ad occhi socchiusi, mi lasciai andare, come presa in un vortice ipnotico. Mi lasciai trasportare da quelle nuove mani che mi toccavano, a quell’odore a me sconosciuto. Era un altro uomo, diverso da quello che avevo vissuto per dieci anni. Il mio corpo cullava sul suo, come una danza lenta, le nostre forme si incastravano come in un puzzle. Sentivo il suo battito tamburellare contro la mia schiena. Da lì a poco la mia vita sarebbe cambiata. Era solo sesso. Vero? E così, sempre in quella posizione, iniziò a spogliarmi. Mi abbassò le spalline della canottiera per scoprire il seno coperto dall’intimo. Mi toccò da sopra il tessuto, in modo lento ma profondo. Sentivo le sue mani calde che avvolgere le mie protuberanze e intanto che scostavano il reggiseno, per poi sfiorare la pelle cruda. Massaggiava delicatamente i miei capezzoli ed io mi lasciavo andare a quella sensazione rilassante ed eccitante. Poi scese. Raggiunse la canottiera, l’afferrò insieme ai bordi dei pantaloni e calò gli indumenti. Lentamente. Le sue mani sfiorarono il mio pube ancora coperto. Ebbi un sussulto. Premeva contro di me il suo sesso, già pronto. Lo desideravo. Mi ...