Riscoprire
Data: 16/10/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: NymphoK
... iniziò a torturare il clitoride con le mutandine ancora indosso. Il tessuto di pizzo, ruvido, strofinava contro il nucleo del piacere e provocava in me spasmi che oscillavano tra il piacere e il fastidio. Mi girò a sé, come se fossi una bambolina nelle sue mani, e mi tirò ancora più stretta al suo corpo. Mi afferrò le natiche con delicata violenza e le maneggiava desideroso, portando a sé il mio bacino. Avvicinò le sue labbra alle mie, si sfiorarono. Dischiuse le sue labbra, lo seguii. Le nostre lingue iniziarono ad accarezzarsi timidamente, leggeri tocchi appena percepiti. Il ritmo incalzava e iniziammo una lotta di bocche e di lingue, uno scambio di sapori e di desideri. Le mie mani scorrevano lungo la sua camicia, percorrendo bottone per bottone fino ad arrivare a quelli vicino al petto. Iniziai a sbottonarlo uno ad uno. Le dita, con movimenti flemmatici, raggiunsero l’ultimo bottone. Presi i lembi del tessuto e aprii il suo corpo ben scolpito e giovanile. Scoprii ogni traccia dei suoi muscoli, percepii i suoi respiri. Sistematicamente, mentre lui mi teneva una mano sulla nuca, annodandosi con i capelli, sganciai il bottone dei pantaloni e abbassai la cerniera. Cominciavano ad essere crudi nel nostro stato più puro. Si abbassò i jeans da solo, come se avesse fretta. Come due bambini, ci togliemmo gli ultimi indumenti rimasti, scalzando con i piedi e muovendo le gambe per levare via i pantaloni che ci impedivano di avere le nostre pelli completamente unite. Eravamo nudi. ...
... Eravamo lì. Mi guardò con occhi curiosi, desiderosi. Si buttò su di me baciandomi con molta foga e toccandomi ogni parte del corpo. Mi prese in braccio e mi adagiò con veemenza sul tavolo davanti al letto. Con le labbra e con la lingua, percorse i miei seni, lucidando e stuzzicando i capezzoli ormai turgidi. Scese verso lo stomaco, poi verso il ventre. Brividi di piacere invadevano il mio corpo a gettate. Si fermò e tornò sulla mia bocca. Avvicinò il suo corpo al mio mentre con le braccia avvicinava il mio al suo. Lui, tra le mie gambe aperte, prendeva i miei fianchi e li stringeva. Poi spinsi il suo bacino verso di me e il suo sesso entrò nel mio per fondersi in un tutt’uno. Mi aggrappai a lui, con un braccio intorno alla sua nuca e una mano appoggiata alla sua spalla. L’impeto del momento, il desiderio di possederci, mi fecero perdere di vista la razionalità del momento. Anche se avevamo passato gli ultimi tre mesi a conoscerci, uno sconosciuto era dentro di me senza alcun tipo di protezione. Da idioti, avrei detto solitamente, eppure quell’idea mi eccitò ancora di più e sentii i miei umori aumentare. Il suo membro colpiva e lusingava le mie pareti, dolcemente e prepotente. Un misto di ritmi che faceva accelerare e rallentare il mio piacere, in un’arrampicata all’amplesso che andava e veniva. Sentivo il suo ansimare vicino al mio orecchio, singoli capelli svolazzavano al tocco del suo fiato e mi solleticavano la spalla. Mi prese i seni e li tastò con passione. Il suo corpo ...