1. Claudi, la giovane albanese


    Data: 18/10/2019, Categorie: Etero Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu

    ... qualche piccolo svago, ma speravano che la situazione migliorasse. La consolavo raccontandole che anche mia moglie ed io non eravamo nati ricchi e ci eravamo col tempo, l’impegno e la fortuna, “costruiti” quello che avevamo. La nota triste e che quando avremmo potuto godere dei frutti del nostro lavoro lei fosse mancata. Ad ogni incontro dedicavamo un po' di tempo al nostro chiacchierare. Faceva piacere a tutti e due. Lei staccava un po’ dal lavoro, io allontanavo per un po' la mia solitudine. Non parlavamo solo di cose serie, scherzavamo anche parlando di personaggi pubblici o di cose che ci erano capitate e, perché no, ogni tanto qualche simpatica barzelletta ci faceva sorridere. Venne il giorno in cui con la sua adorabile spensieratezza mi chiese se avessi l’intenzione di risposarmi, o meglio di mettermi con un’altra donna. Le dissi che dopo trenta anni di matrimonio non ne avevo alcuna intenzione. Poi buttai lì: certo per il sesso non è il massimo. Il suo tipico rossore di imbarazzo le invase le gote. Compresi e le chiesi scusa per essere stato così sfacciato. Lei mi disse che era stata lei importuna a farmi quella domanda. Approfittai del momento. Si, mi mancava il sesso con una partner e raccontandole che non fossi interessato alle prostitute di professione (da notare di professione) mi arrangiavo da solo, ma con poca felicità. E per restare nel tema capovolsi ridendo la domanda: certo voi giovani non avete le remore dei nostri tempi. Ai nostri tempi: attenti alla ...
    ... gente, attenti ai pettegolezzi, la verginità intoccabile, certe cose non si possono fare. Dissi queste cose quasi ridendo, ma lei le colse seriamente. Mi disse: forse è vero quello che lei dice, ma non per me. Le ricordo dove sono cresciuta e chi ho frequentato o meglio chi non ho frequentato. Ho avuti rapporti solo con Igor e penso anche lui solo con me. Il discorso quel giorno finì lì. La cosa doveva averla un po' turbata poiché la volta successiva mi guardava ogni tanto pensierosa. Capivo. Parlavamo ancora, ma mi sembrava un po' più chiusa rispetto al passato. Mi piaceva sempre più ed il mio birillo era impaziente di conoscerla più da vicino. Straparlo, ma come posso giustificare un vecchio che si “innamora” di una ragazzina? Poteva essere solo sesso, ma un sesso piacevole e non imposto; magari ottenuto in un modo subdolo, ma non imposto. Le settimane passavano ed ero sempre più preso da quel corpicino da piccola modella e mi decisi ad osare. In fondo mi dicevo per convincermi; hai sempre agito seguendo un concetto che avevo fatto mio da tantissimo: chi non risica non rosica. Mi preparai per quel fatidico giorno. Presi una bella dose da venti mg di Viagra, meglio abbondare (lo prendevo di già con mia moglie e cinque mg bastavano). A pranzo misi a tavola una bottiglia di prosecco bianco di una gradazione alcolica superiore a quella che normalmente bevevamo. Tra una parola e l’altra, favorito che sin dai primi sorsi l’alcool stava facendo i suoi effetti, riuscii a farle bere due ...
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