1. Claudi, la giovane albanese


    Data: 18/10/2019, Categorie: Etero Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu

    ... bicchieri colmi. Terminato il pranzo si rialzò e mi disse subito: mi gira un po' la testa. Ed io: tranquilla è un attimo, passa subito. Lavai le stoviglie mentre lei riprese le pulizie di casa. Cinque minuti dopo ero seduto sulla mia solita poltrona che mi accingevo alla successiva mossa. Le vedevo di profilo il viso. Continuava ad essere leggermente lucido e lei ogni tanto si portava la mano alla testa come a togliere un velo di sudore. Mentre lei lavorava vicino a me cominciai, senza farmi vedere, a massaggiarmi il “pacco”. Le guardavo il culetto, uno sconcio pensiero, il massaggio, ed era fatta. Tra le gambe mi “tirava” a farmi male. Quando mi venne vicino lasciai fuggire un aahh, che male. Lei mi guardò preoccupata. Cosa succede? Tenendo le mani sul “pacco” nulla, nulla. E lei: cos’ha? Mi dica. Mi faccia vedere. Ed io fingendo vergogna tolsi le mani che nascondevano ..… Scusa . Sento uno “strano” effetto che mi fa male. Era evidente anche a lei quello che mi stava succedendo. Un gonfiore atipico spingeva verso l’alto i miei pantaloni. “Carpe diem”. Scusa mi fa troppo male. Devo proprio. Sbottonai il bottone del pantalone, scesi la cerniera e prendendolo da sotto gli slip lo portai all’aperto. Era irto, duro e un po' paonazzo dalla costrizione. Lo impugnai disinteressandomi di lei. Non la guardavo. E lo massaggiai a mò di sega. Lei, rossa in viso, non sapeva che dire, che fare. Fingendo di considerarla solo in quel momento. Scusa, scusa davvero non so cosa mi stia ...
    ... succedendo, ma mi fa troppo male. Sfruttavo la sua sicura inesperienza in merito. Puoi aiutarmi? Lei non sapeva cosa intendessi. Vieni qui. Perplessa mi si avvicinò. Dissi: da solo non riesco e la feci sedere al mio fianco buttando la mia testa indietro sulla spalliera della poltrona. Aiutami, non voglio obbligarti, non pensare male, ma ho bisogno di aiuto. Avevo già pensavo a come ricompensarla. (Pensai a soldi : cento euro, non per trattarla da prostituta ,ma per una intelligente premessa). Era una somma importante per lei cento euro. E’ quello che guadagnava in una settimana di lavoro. Lo sapevo e pensavo che la cosa potesse…ma soprattutto giocavo sulla sua ingenuità e sul fatto che volesse aiutarmi. Ho male. Cosa posso fare? (era fatta) Metti la tua mano sotto la mia e stringi poi ti dico. Le sue lunghe e affusolate dita con le unghie smaltate di rosso cinsero la base del pene. Brava. Si, così. Tieni. Gliele feci lasciare così per un po' godendomi il prezioso contatto. Poi tolsi la mia mano. Fai tu che sei nella posizione giusta e mettendo la mia mano sulla sua la condussi pian piano farmi una sega. Brava così. Continua e… lasciai solo la sua mano. Per esperienza sapevo sarebbe stata una lunga cosa. Il Viagra oltre ad aiutarmi ad una forte erezione mi allungava di molto i tempi di eiaculazione. Era imbarazzata, ma vedendo il mio palese sollievo continuò a muovere delicatamente le dita con me che continuavo a dirle: si, così, non ti fermare che mi sento meglio. Mi disse dopo un ...
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