1. Claudi, la giovane albanese


    Data: 18/10/2019, Categorie: Etero Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu

    ... indossate fossero mutandine o tanga. Ogni qual volta si piegava per raccogliere qualcosa, o pulire, il mio sguardo seguiva la sua curva della schiena sino a scendere alla sferica protuberanza di quel bel tondo sederino. Più giù vedevo l’orlo del grembiule tirato verso l’alto; come avrei voluto metterci sotto testa e mani. Una volta era talmente preso nelle mie fantasie che lei colse un sorriso sulle mie labbra. Mi disse; sono contenta di vederla sorridere, a cosa pensa? Ed io: alla mia bella gioventù. Nel tempo entrammo in confidenza. La confidenza che ci può essere tra un uomo di oltre sessanta anni ed una ventenne. Le proposi di pranzare insieme così ci saremmo fatti compagnia. Stare a tavola da soli guardando la tv o leggendo il giornale non è simpatico. Sapeva cucinare decentemente e mi raccontò che sin da piccola la mamma le aveva insegnato cosa fare. Erano pranzi leggeri, ma nutrienti. Solitamente un piatto unico seguito dalla frutta e dal caffè. Io da antica abitudine ad ogni pasto bevevo un bicchiere di vino mentre lei si limitava alla sola acqua. Mi diceva che non beveva quasi mai alcolici salvo casi particolari, per esempio durante gli incontri con amici e/o parenti per feste comandate o incontri gioviali. E comunque beveva solo vino bianco. Per non privarmi di bere un bicchiere di vino insieme iniziai a mettere a tavola solo vino bianco, quello che piaceva a lei : il prosecco. Alla fine riuscii a convincerla . Un bicchiere di prosecco a pranzo con me. Devo dire ...
    ... che era vero quel che diceva :quel solo bicchiere per pasto le faceva diventare rossicce le gote e le “scioglieva” la lingua. La vedevo ”sbandata” una mezzoretta poi riprendeva la sua normalità. Mi piaceva vederla e sentirla leggermente brilla, era ancora più simpatica. Le raccontavo della mia vita da giovane e poi da sposato, dei miei figli, dei miei successi e anche dei miei insuccessi e la facevo ridere. E lei prendendo confidenza iniziò a raccontarmi prima del suo paese, poi del matrimonio e della loro venuta in Italia e della loro attuale situazione. Pian piano venni a conoscenza delle sue gioie e delle loro/sue difficoltà Il marito era stato il suo primo e unico fidanzato; sono insieme da quando aveva dieci anni. Mi chiese di fare uno sforzo di pensare alla loro realtà: un paese sperduto e piccolo; un ambito di conoscenze ristrette; ci si “fidanza” da piccoli e ci si sposa non appena possibile. Lasciarono il paese per lo stesso motivo degli altri: lavoro e fatica senza futuro. In Italia si erano trovati bene. Aiutati dai parenti, che li avevano anticipati, avevano trovato un piccolo appartamento ad un affitto decente. Igor, il marito, aveva trovato subito un lavoro che permetteva, con qualche sacrificio, di vivere aspettando tempi migliori. L’arrivo di Mirella, la piccola, aveva un po' ingarbugliato i piani economici, ma dedicandosi anche lei al lavoro erano riusciti ad affrontare la nuova realtà. Certo dovevano fare attenzione alle spese e a fatica potevano permettersi ...
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