Tendenzialmente donnaccia
Data: 18/10/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Miriana
... nel sangue come mai nessun’altra donna prima di lei. “ Te la sei già portata a letto …? ” gli domandai, dando per scontato che già l’avesse fatto. “ No, a letto non ancora. Abbiamo solo fatto qualcosa nei gabinetti della scuola in un momento d’intervallo ” mi confidò, quasi vergognandosi. “ Beh, in tutto questo cosa posso farci io? Cosa pretendi da me, Marco? ”. “ Che ti occupi di suo fratello …! ” --- “ E in che modo …, se è lecito saperlo? ” --- “ Nel modo che ti è più congeniale, Baby, ovvio! L’ispido, non ha moglie ne donne che gli girano intorno, benché egli non sia affatto refrattario alle femmine. Una brutta disavventura con l’ultima fidanzata che ha avuto, l’ha poi reso diffidente facendogli evitare nuove esperienze. Tu, con la complicità di sua sorella Clara, dovresti renderlo un po’ più malleabile, magari voglioso di dedicarsi a te e lasciare più libera lei, il mio dolce e unico amore …! ” dichiarò, con enfasi, emozionato come mai l’avevo visto prima. “ Va bene, ti aiuto in questa avventura disonesta, ma ti avviso, se dimostrerai che per te è soltanto un passatempo per rovinare la vita a quella ragazza, con me, hai finito di esistere, come essere umano e come fratello ” lo minacciai seriamente, conoscendo perfettamente i suoi trascorsi con diverse altre ragazzine, portate a letto e dopo passate a degli amici suoi, sempre con lo scopo di lucro. “ No, Miriana, stai tranquilla. Mi sono davvero innamorato di Clara. Non potrei mai farle del male ! ” confermò, ...
... portandosi le dita medie alla bocca, nel classico – giurin – giurello. Il giorno dopo, come avevamo concordato telefonicamente, avevo raggiunto Clara all’interno dell’istituto in cui studiava, poi eravamo uscite insieme come se fossimo intime amiche oltre che studentesse. Mentre scendevamo la scalinata un macchinone che non finiva mai, con vetri scuri si era fermato a pochi metri da noi. “ Vieni. E’ mio fratello … ” mi incitò prendendomi per mano, Clara. “ Tony, la mia amica Miriana, viene con noi. Ho bisogno che mi aiuti a studiare ” aveva detto al fratello, seduto dietro, nell’ampio vano di quella vettura, dove io e Clara ci accomodammo davanti lui, il quale, imperterrito, ordinò all’autista, tramite una specie di interfono, di portarci a destinazione, ovvero, nella residenza di famiglia, un’enorme casa rurale alla periferia della città, metà fattoria, e l’altra, con torrioni simili ad un castello. Durante il tragitto, con la scusa che io e Clara controllavamo internet sui telefonini, in modo disattento, avevo aperto minimamente le gambe lasciando trasparire appena il colore latteo dei miei slip, poco protetti dalla corta mini indossata proprio per quell’occasione. Il fiato ansimante seguito da un colpo di tosse del fratellone di Clara, mi diedero la conferma che il pesciolino aveva abboccato, e infatti, da quel momento in avanti, ogni sua occhiata era diretta al mio inguine che, guarda il caso, gli si rivelava con maggiore visibilità, ma anche, con evidente umidità ... All’interno ...