Tendenzialmente donnaccia
Data: 18/10/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Miriana
... Nel frattempo, suo fratello, si era messo a cercare un accappatoio, nei vari cassetti della stanza di Clara, e alla fine, aveva trovato soltanto una vestaglia, così trasparente da celare esclusivamente un fantasma.. “ Per il momento, arrangiati con questa. Quando torna mia sorella, vediamo se ha qualcosa di più appropriato ” mi consigliò, Tony, mentre si sedeva acanto a me, sul letto, a brevissima distanza dai miei glutei, che colpì con una lieve pacca. “ E’ meglio che vai a fare la doccia. Clara non tarderà molto ad arrivare con le pizze ” mi suggerì, soffiandosi scherzosamente sul palmo della mano con la quale mi aveva colpita. Come era presumibile, mi aveva spiata tutto il tempo mentre mi insaponavo appoggiando il sedere contro il vetro, semi trasparente, smettendo solo quando rientrò sua sorella con le pizze. Invece di usare la vestaglia, mi ero attorcigliata un grande asciugamano intorno al corpo, coprendo il seno e di qualche centimetro il ventre, senza indossare le mutandine, inumidite esageratamente dalla fantastica auto- eccitazione che mi aveva sorpresa dal momento in cui ero entrata nella Limousine di Tony. “ La quattro stagioni per te, Miriana …, quella con le acciughe per mio fratello e la marinara è mia”. Per noi Miriana, ho preso due bibite, mentre per mio fratello, una buona birra: l’unico alcolico che lui sopporta, da sempre … ” ci aveva elencato disponendo il tutto sopra un tavolo rotondo importante, come stile, sul quale già aveva apparecchiato con ...
... tovagliette di fine pizzo bianco, calici di cristallo purissimo e posate in argento con uno stemma nobiliare inciso sui manici. “ Stai a vedere che quel gran figlio di mia madre trama per fottersi l’innocente pulzella e magari racimolare qualche spicciolo supplementare dall’ultimo rampollo maschio della nobile famiglia: Conte Antonio G …….. di ……” pensai, senza tradurre i miei dubbi in parole. La cosa che più m’infastidiva comunque era che mi aveva coinvolta nel suo avido gioco per l’ennesima volta, ed io ci ero caduta come una pera matura, pur sapendo di che pasta era fatto. Fossi stata più furba, avrei dovuto lasciare tutto e fuggire, tornarmene a casa mia e non prestarmi ai suoi lerci misfatti. Purtroppo, l’eccitazione aveva già seminato una coltre di lussuria sul mio cammino, segnato in modo indelebile il viottolo che conduce al piacere primario, quello mentale, ma che poi sfocia nella più terrena armonia sessuale. Differentemente da quanto avevo immaginato, e fin’anche sperato per tutto il pomeriggio, non era successo nulla. Tony era uscito e rientrato verso le venti, deciso a portarci a cena in un locale del centro, il più famoso e caro della città. “ Io non me la sento di venire Tony, scusami, ma ho un’emicrania terribile. Preferisco prendere una pillola, bere del latte caldo e coricarmi subito ” dichiarò Clara, atteggiando il viso da moribonda, come avevamo provato lungamente nel pomeriggio, quando lui non c’era. Andate pure voi …! disse, con voce dispiaciuta e sofferente. ...