1. Il segreto della biblioteca. Il nuovo Maestro. Victor trova la chiave.


    Data: 19/10/2019, Categorie: pulp, Autore: Tibet, Fonte: EroticiRacconti

    "Davvero"? Me le mette in bocca le dita che sanno forte del suo afrore, immagino che la sua figa sia un vulcano e il suo miele… lava infuocata! Le dico… basta. Basta Anita… non ce la faccio proprio più. Lei ride. Mi chiede se voglio sapere una cosa… certo che si. Suo marito, Giuseppe… assiste a tutto. Mi da fastidio questo? No… no… preso ormai al laccio da questa strana casa e dai loro abitanti non mi meraviglio più di nulla. Ora la scoperà lui, Giuseppe, ha un cazzo grossissimo, dice. Mi interessa? Perché no? Ma non ora Anita… non ora. Nonostante la stanchezza ho una ultima curiosità. Il Maestro non ha mai imposto rapporti fra le varie donne? Lei e Rula? Lei e Anais? O addirittura fra le sorelle? O la madre e figlie? Eccome…! Risponde. Eccome… Non ce la faccio proprio più, il cervello vorrebbe ancora scopare e scopare, godere ancora. Faccio le scale a fatica e mi butto sul letto, così senza lavarmi e cado in un sonno pesantissimo. L’indomani torno a Roma e in una atmosfera assurda, con gli scuri chiusi per non rivelare la mia presenza, faccio i bagagli per la lunga assenza che mi aspetta. Giuseppe mi attende al portone. Roma, Talamone e poi la maremma. Il viaggio è lungo e inizia nell'imbarazzo. Pensiamo ambedue alla notte precedente. A sua moglie, ad Anita. Gli chiedo infine del Maestro… E lui si lascia andare. Ormai sa che faccio parte della loro vita. Il Maestro… racconta, era una persona unica, davvero particolare e senza confronti. Ispirato in tutto ciò che faceva, ma ...
    ... in particolare nella pittura e nel sesso… il sesso praticato in tutte le sue espressioni. Era lo scopo della sua esistenza. Davvero un genio. Con circospezione mi inoltro nel discorso. Le orge… chiedo! E lui si infiamma proprio. Gli mancano quei momenti di assoluta pazzia erotica. Dalla morte del Maestro non se ne fa più e mi guarda speranzoso come se spettasse a me rimetterle in funzione. Racconta dico… Si riunivano nell’atelier del maestro. Di volta in volta potevano essere già inizialmente nudi oppure il tema prevalente era diverso. Mascherati da vari personaggi o ancora in tenuta specifica come le serate sado-maso. Il Maestro prendeva tutti. E voleva che tutti prendessero tutti! Il Maestro? Chiedo stupito, ma non era lui che possedeva tutti? Lui non si negava nulla, è la risposta. Voleva conoscere tutto, anche il piacere di essere preso, inculato. Anche da te, Giuseppe? Si. Ormai il ghiaccio è rotto e il discorso ora è fluido, confidenziale, senza remora alcuna. La sofferenza fa parte del piacere, asserisce, era una delle massima del Maestro. E le serate speciali? Chi interveniva? C’era di volta in volta di tutto, donne per lo più. Anche celebri, gente famosa. Godevano ad essere seviziate, torturate fino all'estremo. E poi… davvero di tutto. Ragazzi, ragazze. Coppie. Uomini che portavano la propria donna e godevano nel vederla in preda alla libidine. Intuisco che c’è ancora qualcosa ma si ritrae Giuseppe. Non entra nei particolari. Sono eccitato, fremo tutto a partire dal ...
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