I ricordi di una prostituta (storia vera)
Data: 20/10/2019,
Categorie:
pulp,
Autore: Alba17
Questa storia non è vissuto dell’autrice, ma la narrazione dei fatti è stata riportata con precisione maniacale. Nessun dettaglio è stato inventato. Buona lettura. ......................................................................................... Respiro. Finalmente sono a casa, ma non so cosa mi aspetta. Anzi, so cosa mi aspetta, ma non riesco ad accettarlo perché non è giusto. Ho deciso di estraniarmi, uscire fuori da me stessa e guardare le mani dei miei fratelli che mi picchiano a sangue. Li guardo con compassione. Qualche lamento esce dalla mia bocca, ma lo soffoco all'istante. Non servirebbe a nulla, neanche ad alleviare il dolore. Ma che dolore poi... Io non provo più nessun dolore. Sono morta. Morta dentro. Una morta vivente che cammina, parla, respira. Sono fatta anche di sangue, vedo, visto che del sangue mi esce dal naso. Li guardo impassibile. Sento le urla di mia madre che dice: "Basta! Lasciatela stare! È la mia bambina". Mio padre, invece, fuma una sigaretta in silenzio e si dondola avanti e indietro, avanti e indietro, come fosse impazzito. Questa è la mia famiglia. Ve la presento: io, mia madre, mio padre e miei due eroi, i miei fratelli, entrambi più grandi di me. Fin qui niente di strano, direte voi, e io sono d'accordo, ma voi non sapete chi sono io. Vi starete chiedendo come mai mi stiano picchiando. Abbiate pazienza. Tra un po' ve lo racconto. Ci arrivo. Adesso non riesco perché le loro cinture che sbattono sul mio corpo mi distraggono, e dovrò ...
... pur respirare. Non riesco a parlare, a respirare, a raccontare le mie disgrazie mentre vengo picchiata. Dai, non perdete questa scena! Sedetevi lì e guardatemi. Perché rido? Perché loro mi stanno purificando. Uh, sono i miei fratelli maggiori ed è il loro compito. Mia mamma non ha voce in capitolo, mio papà è debole e non viene preso in considerazione. Non è uomo, e quindi i miei poveri fratelli devono farsi carico della mia purificazione. Che avete? Perché storcete il naso? Vi state annoiando mentre aspettate che cominci la mia storia? Ma dai, abbiate un po' di pazienza! Vedrete che prima o poi la smetteranno. Fanculo sto sangue che non smette di scorrere! Non riesco a vedere. Oh, la cintura mi ha preso nel viso. Di nuovo la voce di mia madre: “Smettetela!” Ma perché urla? Lasciali fare mamma! Adesso si intromette mio papà: “No, non nel viso, glielo distruggerete. Ci rimarrà a casa a vita!". Le cinture ora cambiano direzione. Abbandonano il viso ma continuano a percuotermi con forza tutto il corpo. Adesso si sono fermate! I miei purificatori, ora, sono stanchi ma soddisfatti. Hanno fatto proprio un bel lavoro! Non mi muoverò per almeno un mese, ma chi se ne frega? Dove volete che vada? Adesso vi racconto... Aspettate che respiro. Ho la gola secca, voglio bere. Qualcuno mi porta un po' d'acqua? Non vedo... chi è che mi sta portando da bere? Oh, la mamma. Ma perché piange? Dai, dai mamma, adesso non è il caso di fare la frignona, su. Grazie dell'acqua. Dove eravamo rimasti? Ah, ...