1. Il maglione bianco (cap. 1)


    Data: 02/11/2017, Categorie: Prime Esperienze Autore: pierpatty6151

    ... ricordare un qualcosa, invece nulla.
    
    Lei mi ha salutato scandendo il mio nome. Lasciandomi nel più profondo nulla. Non me la sono sentita di chiederle "scusa ma chi sei?", e sono ricorso alla mia faccia tosta per non fare la figura di merda. Per ora so solo che è una sessuale donna, figlia di un vecchietto grande amicone di mio padre. E che suo padre la chiama Lucia.
    
    Forse da piccoli giocavamo insieme. Mi ritrovo a fantasticare che il nostro gioco preferito fosse "il dottore e la paziente". M'immagino di essermi intrufolato sotto la sua gonnellina scoprendo che al posto del pisellino c'era un qualcosa d'altro, una "piccola e morbida cosina" che mi piaceva, e che mi attira ancora oggi. Forse avrò visto le mie prime tettine, che oggi si sono trasformate in un meraviglioso seno, mal celato dal maglione bianco. Un seno portato e proposto orgogliosamente agli sguardi.
    
    Forse sarà l'ennesimo bicchierino, che mi fa fantasticare, ma il mio pisello si è risvegliato realmente ed è strizzato dagli stretti jeans.
    
    Devo avere una faccia rimbecillita, spero giustificato dal vino.
    
    Cerco di essere indifferente ma continuo a guardarla, e sognarla, alla fievole luce delle lanterne a petrolio. Più volte lei mi sorprende ad osservarle le lunghe gambe, che complice la larga gonna, spuntano belle, lisce e attraenti. Lei mi guarda, sorride consapevole di essere la donna che desidero.
    
    Lei sa chi sono e che abbiamo fatto insieme. Sensazione che mi mette "sotto scopa" imbarazzandomi, ...
    ... e svuotando ulteriormente la mia memoria.
    
    La serata volge al termine.
    
    Arriva il mio amicone Antonio. Non lo vedo da anni, ci abbracciamo salutandoci calorosamente. Giustifica il suo endemico ritardo lamentandosi del turno pomeridiano nei cantieri navali, giù a Riva.
    
    Lui lo ricordo benissimo, da piccoli eravamo inseparabili, sia a scuola sia per i vicoli. Insieme abbiamo iniziato a scoprire il sesso con i primi vietati giornalini erotici, con le primissime seghe comuni, nascosti nella campagna.
    
    Lucia interrompe i nostri "come stai?", "che hai fatto in tutti questi anni", "voglio sapere tutto di te", con un gioioso "ciao amore" e da un casto bacio sulla guancia di Antonio.
    
    Trotterellando arriva anche un nanerottolo con un cartoccio di caldarroste. Offrendole ad Antonio, e lo chiama papà.
    
    E così scopro un pezzettino della storia della splendida donna dal maglione bianco. Resta il mistero del come e di quando ho conosciuto Lucia.
    
    Mentre il fuoco si sta spegnendo, stanchi e mezzi sbronzi, s'iniziano i saluti. Anche il padre di Lucia è stato convinto ad andare a "nanna".
    
    Lucia si avvicina e a bassa voce mi dice: "E' stata una magnifica serata... so che sei tornato al paesello, stavolta non ti lascio andare via... buona notte, ci si vede". Prendendo per mano il suo piccolo, e sotto braccio suo padre si avvia seguita da Antonio, e ben presto tutta la famigliola sparisce nel buio del vecchio viottolo che conduce al paese.
    
    Insieme al padrone del capanno mi ...