Il maglione bianco (cap. 1)
Data: 02/11/2017,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: pierpatty6151
... assicuro che le braci siano ben spente, e dopo l'ultimo grappino artigianale, ci avviamo verso casa. La mia prima serata in paese è finita.
Non riesco a prendere sonno. Ancora mi risuona in testa la frase: "... stavolta non ti lascio andare via...". Che avrà voluto dirmi. Le supposizioni mi si aggrovigliano in testa. Pensando che per stanotte Lucia mi ha sconvolto abbastanza, riesco finalmente ad addormentarmi.
Il sole ha già inondato la stanza. Non so che ora sono, e sostanzialmente poco m'importa sono in cassa integrazione ed è anche Domenica. Desidero solo tanto caffè nero, forte e caldo. A mala voglia mi srotolo dalle incasinate coperte, stanotte devo aver scopato con qualcuna, impossibile sono solo.
Con la testa che ronza a mo di alveare incazzato, riesco a preparare la caffettiera e a metterla sul fuoco.
Mentre aspetto il gorgoglio della caffettiera, si ripresenta il maglione bianco che protegge il bel seno di Lucia.
Accidenti non puoi aspettare che beva il caffè, non puoi lasciarmi svegliare in pace.
Sorseggiando il caffè seguo i pensieri che svolazzano nel mio cervello, e prima di impazzire decido di affrontarla domandandogli chi è, che centra con me, che vuol dire che non mi lascerà più andare. Sono certo che farò una figura di merda, ma forse me la merito. D'altronde lei è sposata e sembra felice di vivere con un mio amico. Sarebbe terribile prendere una travata per un qualcosa d'inesistente.
Con questi pensieri mi trascino in doccia. L'acqua ...
... calda, il profumato e morbido bagnoschiuma, la plurisettimanale assenza di piaceri sessuali, fanno un tutt'uno e mi ritrovo a fantasticare Lucia nuda. Vedo le sue lunghe gambe, i suoi sodi seni, i suoi capezzoli turgidi, le sue curve morbide, il suo sodo e rotondo culo. Sento il suo profumo e calore su di me. Sento i suoi abbracci decisi. Sento le sue labbra sulle mie. Le fantasie sembrano materializzarsi, sotto la calda doccia.
Senza accarezzarlo il mio pisellone è entrato in sintonia con il cervello, indurendosi e sta annusando l'ambiente cercando la figa che non c'è. La mia insaponata mano scivola su di lui, iniziando ad accarezzarlo lentamente. Non so più se è sogno o realtà. Tutto il mio corpo è teso in questa erotica irrealtà. Il piacere aumenta, le gambe non reggono e scivolando mi rannicchi sul fondo della doccia. La mano non si ferma. Finalmente godo, in un totale fremito, sborrando sui vetri della doccia.
Non so per quanto tempo rimango immobile in quella scomoda posizione, ma so che tutto il mio corpo si rilassa e piano piano riacquista la normale vitalità.
Sbarbato, profumato, in abiti sportivi, finalmente esco da casa, speranzoso di incontrare il prima possibile Lucia, mi avvio verso il sagrato della chiesa, dove c'è anche una buona pasticceria. Tradizionale posto dell'aperitivo domenicale.
Tra la gente riconosco Antonio, meglio che niente, lo raggiungo e salutandolo cerco di intravedere Lucia, non la vedo.
Seduto a un tavolino, sorseggio un calice ...