1. Villaggio di houer capitolo 9


    Data: 23/10/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: prossi

    ... aveva ragione o forse mi ero suggestionato, ma mi sembrava che fossero sguardi bramosi o ammiccanti di giovani sfacciatamente allegri o sguardi turbati di maturi nervosamente eccitati, di gente comunque troppo ben predisposta in aiuti di ogni genere, in promesse di sincera amicizia. Insomma, potevo contare su di loro per qualsiasi motivo, necessità o urgenza, ma in cambio di che?
    
    In tal guisa non riuscivo a comprendere di chi fidarmi e chi no, ma ciò aveva importanza relativa. Non ero alla ricerca di amici del cuore, avevo Josh che era la mia sicurezza e il mio amore e Arthur che si era dimostrato un uomo affidabile e totalmente privo di secondi fini. Per altre amicizie avevo il tempo di scegliere con una certa discriminazione e attenzione. Avrei fatto in modo che parlasse di se, quella gente, che tirasse fuori le proprie intenzioni, i propri effettivi interessi, che la verità venisse fuori.
    
    Non era una cosa facile a farsi; io ero un ragazzotto che fino a qualche settimana prima aveva vissuto in un villaggio del nord della Germania lontano mille chilometri e mille anni da quel mondo, un allocco al confronto di quella gente di città avvezza agli intrighi e alle trame.
    
    Il mio disinteresse per altri che non fosse Josh, mi aiutò a mantenere un certo aplomb, un distacco emotivo e sentimentale anche verso persone di grande fascino. Riuscire a non lasciarmi attrarre dal carisma di uomini e donne del calibro di quelli che frequentavano i locali di Berlino, artisti e gente ...
    ... dello spettacolo, a volte di inaudita bellezza, non fu affatto una cosa naturale. Sarebbe stato più naturale cedere all’istinto e andare a letto con ognuno di loro, se non fosse stato per l’amore immenso che provavo per Josh e per la promessa di fedeltà che ci eravamo fatta. Questa mia fermezza mi permetteva di dar loro l’illusione di un mio interesse per poi tirarmi indietro. In questo modo essi aprivano più facilmente la cassaforte dove tenevano nascosti i loro secondi fini, le loro ambizioni segrete. Tanti volevano portarmi a letto solo per provarmi, altri avrebbero voluto coinvolgermi in giochi erotici perversi, altri ancora si dichiaravano sinceramente innamorati.
    
    Presi consapevolezza di avere una forza attraente smisurata, di affascinare con la sola mia figura, della forza seduttrice che da me scaturiva e che intimidiva anche, senza capire da cosa dipendesse poiché allo specchio non mi pareva di essere particolarmente bello. Se anche Josh così diceva della mia bellezza doveva essere pur vero, lui certamente non mentiva, non ne aveva ragione.
    
    Cominciai a prendermi gioco dei miei pretendenti che innumerevoli ogni notte mi attorniavano come moscerini intorno ad un lampione e parlavano, ridevano e bevevano, facendoli sperare in un mio cedimento, in una notte d’amore, di passione e di sesso sfrenato. È incredibile come tale illusione li portasse a perdere l’orgoglio, la testa, la ragione, a prodigarsi in regali che respingevo sdegnato, in preghiere e atti di prostrazione ...
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