1. Villaggio di houer capitolo 9


    Data: 23/10/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: prossi

    ... ignobili, solo per un bacio, un maledetto bacio. Tanti, seppi, dopo inutili ed estenuanti tentativi erano caduti in uno stato di tristezza, di catalessi e inedia. Evitavano di ripresentarsi nei locali da me frequentati per non vedermi e soffrire, ma poi capitava che mi fermassero per strada dopo avermi aspettato sotto casa o seguito per strada per pregarmi ancora una volta di dissetare la loro sete d’amore.
    
    Ero a Berlino da sei mesi circa e già potevo annoverare un innumerevole squadra di pretendenti e un discreto numero di persone che avevano totalmente perso la testa per me.
    
    Una sera, mentre in uno dei tanti locali stavamo lavandoci le mani nella toilette, Josh mi disse che Patrick voleva offrirmi un lavoro di modello per una serie di quadri che un ricco personaggio inglese, un certo John Eliot, ma non si sa se questo fosse il suo vero nome, gli aveva commissionato.
    
    John Eliot era stato uno dei miei pretendenti, un uomo che esteticamente rappresentava il peggio dell’uomo irlandese, molle e lentigginoso. Si era invaghito di me, mi aveva promesso tanti soldi per una notte di sesso. Una sera mi seguì in toilette e mi scongiurò di compiacerlo.
    
    “Si inginocchi, signor Eliot” gli dissi e lui obbedì come un cagnolino.
    
    Mi sbottonai la patta dei pantaloni ed estrassi il cazzo e glielo sbattei sul naso mentre lui si prodigò in disgustosi gemiti. Mi ricomposi subito, deludendolo e gli dissi: “Questo è il massimo che posso fare per voi, siete vecchio e brutto.”
    
    Lo ...
    ... lasciai in ginocchio e andai via.
    
    “Non avendomi posseduto a letto vuole imprigionare la mia immagine su tela?” risposi a Josh con un velo tra vanità e fastidio.
    
    “È probabile che sia così, ma paga bene. Patrick ha accettato di eseguire l’incarico, ma ha bisogno di te. Ti pagherà un bel po’ di soldi. John ha chiesto a Patrick di non rivelare il suo nome, ma naturalmente, Patrick mi ha detto tutto e adesso sai anche tu.”
    
    “Tu che faresti?” gli chiesi per capire cosa lui ne pensasse.
    
    “Mark, i soldi non bastano mai. Arthur è un amico, ma non possiamo approfittare sempre della sua bontà. Io guadagno un po’ di soldi con il gruppo ed è giusto che anche tu faccia la tua parte.”
    
    Il discorso era chiaro. Mi richiamava alle mie responsabilità ed era anche giusto, ma perché propormi di fare il modello?
    
    “Mi cercherò un altro lavoro.”
    
    “Certo, ne sono sicuro.”
    
    La sua voce non era convinta, anzi nascondeva se non dubbi, perplessità su quando avrei trovato lavoro. E nel frattempo, avrei vissuto alle spalle di Arthur e sue? Potevo dare l’impressione di non essere maturo da capire la situazione, di essere un bambino.
    
    “Devo posare nudo?”
    
    “Penso di si.”
    
    Ok, posare, ma nudo era troppo. Come poteva, lui, il mio amore, propormi un lavoro dove avrei dovuto posare nudo?
    
    “E tu, non sei geloso?”
    
    “Di chi?”
    
    “Di Patrick!”
    
    Josh si mise a ridere: “Oh Mark, ti potresti mettere nudo a culo in aria, non credo che Patrick ne approfitterebbe. È un etero al cento per ...
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