1. Due giorni


    Data: 24/10/2019, Categorie: Etero Autore: Wutternach

    1 Dieci anni di matrimonio. Dieci giorni senza scopare. Ieri sera è uscita, con le amiche, quelle di sempre. Prima si è chiusa in stanza per prepararsi mentre io sistemavo alcune cose. Si è affacciata per salutarmi, per chiedermi come stava vestita in quel modo. Stava bene, benissimo. Si poteva vedere il bordo delle calze autoreggenti apparire dalla gonna stretta, se si fosse seduta in un certo modo. Quel modo che mi ha mostrato. Si poteva vedere parte della forma del seno, se si fosse piegata in avanti un certo modo, apparire dai bottoni lasciati aperti. Quel modo che mi ha mostrato. “Sei eccitante”. Ha sorriso, con quel suo modo, quel modo che mi ha mostrato una volta di più, dopo tanto tempo. Hanno suonato alla porta, è scesa, dopo avermi salutato. “Forse faccio un po’ tardi”. Ho passato la prima parte della serata a ipotizzare, a farmi delle idee su cosa avesse davvero in mente uscendo così, su dove sarebbe andata, su cosa avrebbe fatto. Poi ho smesso, qualche bicchiere di vino, due sigarette. Poi un sms: “tardo, ma se sei sveglio…”. Ho aspettato. Ha tardato. Ero sveglio, già nel letto. L’ho sentita andare in bagno. Poi è entrata in camera. “Ciao”. Ho abbassato il libro che stavo tenendo davanti agli occhi, solo un po’. Le ho sorriso. “Vi siete divertite?”. Ha tolto la camicia bianca aprendo bottone per bottone. Ha tolto il reggiseno, guardandomi. Ha sfilato la gonna. Non aveva le mutandine. È rimasta così qualche secondo, per farmi guardare, per farmi eccitare. Ancora ...
    ... di più. Poi ha sfilato le calze, una per volta, lentamente. Si è avvicinata, mi ha tolto il libro dalle mani e lo ha posato per terra, ha sfilato i pantaloni di cotone che indossavo, mi ha tolto la maglietta. Mi ha guardato ancora un attimo, nudo, sdraiato davanti a lei. Nuda, in piedi davanti a me. È salita sul letto, mettendosi a cavalcioni sulle mie gambe, per farmi sentire il calore della sua fica. Ha sfiorato il mio cazzo con le dita. Sfiorato e basta. Poi è risalita. Passando sopra tutto il mio corpo, sfiorandolo appena ogni tanto. Guardandomi negli occhi. In quel modo. Quel modo che mi ha mostrato. È salita fino a trovarsi la mia bocca tra le gambe. Con le mani ha preso la mia testa. Ho cominciato a leccarla. Bagnata. Molto. Buona. Molto. Calda. Molto. Si è presa la mia lingua, le mie labbra. Si è presa l’orgasmo. Se lo è preso tutto, fino in fondo, me lo ha fatto sentire. Tutto. Poi è tornata indietro, lentamente. Scendendo sul mio corpo. Fino a tornare con il calore della sua fica sulle gambe strette. Su una coscia. Ha messo le mani sul mio cazzo. Molto lentamente. Ha cominciate a muoverle, con gli occhi sui miei. E si è presa anche il mio. Orgasmo. Glielo ho fatto sentire. Mi ha rimesso i pantaloni e la maglietta, ha indossato i suoi e si è sdraiata accanto a me. Un bacio con le labbra calde. “Ci siamo divertite molto” 2 La giornata è andata via normalmente. Sveglia, saluti, vestirsi di corsa. Nemmeno il tempo di ripensare a quanto successo ieri. Solo un’aria di ...
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