Due giorni
Data: 24/10/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Wutternach
... tranquillità. All’ora di pranzo le mando un sms proviamo a vedere se vengono a cena G. e P.?. Due amici recentemente conosciuti, abitano piuttosto vicini, ci troviamo bene con loro.. “Però devi preparare tu qualcosa, io farò tardi al lavoro e arriverò appena in tempo per una doccia”. Accettano Riesco a liberarmi un’ora prima dal lavoro per passare a comprare qualcosa. La tabaccaia è da parecchio tempo una mia passione nemmeno troppo nascosta, la scruto, le sorrido, la desidero. Lei lo sa e fa altrettanto. Passiamo alcuni minuti a parlare, ogni volta che passo da lei non di fretta. Sarebbe bello passarle una mano sulla schiena un giorno, prima di baciarle il collo. Cucino, preparo la tavola, sistemo. Arriva lei. Sorridente, felice. Si spoglia mentre mi chiede cosa ho preparato. La guardo nello specchio nuda che apre l’acqua della doccia per farla scorrere. Il cazzo mi diventa duro. Rimango a guardarla farsi la doccia. Dopo cena ti scopo. Suonano, sono già qui. Termina la doccia e comincia ad asciugarsi i capelli. Quando arrivano in casa, esce dal bagno per salutarli, indossa solo l’accappatoio. Un saluto veloce e va a finire di prepararsi. Torna dopo qualche minuto vestita con un pantacollant e un maglione ampio sopra. La cena è buona, ci divertiamo, beviamo parecchio. Vino buono. Vado al bagno a un certo punto. Sento bussare, è lei, apro. Entra. “Devo fare pipì”, dice abbassando i pantacollant. Non hai messo niente sotto… “No, pensavo al dopo cena”, risponde. Esce dal ...
... bagno. Rimango ancora un attimo poi vado anche io. Ricominciamo a bere. La coppia di amici è su di giri. Scherzano, ridono, vino. Accennano vagamente a quanto gli piace tornare a casa dopo serate come queste, con la voglia che gli mette addosso il bere qualche bicchiere in più. Sorrisi. Mi cresce ancora di più la voglia. Guardo l’amica. Sorrido. Sorride. Mi guarda. Lei parla, ride. Si diverte molto, sembra. Si è fatto tardi, ci salutiamo, G. e P. vanno via. Prendo altri due bicchieri di vino. La guardo, le passo il suo. Mi avvicino, le tolgo i pantacollant e la faccio appoggiare al tavolo. Beve un sorso, guastandolo. “Ieri sera ho fatto un po’ la scema”. Avvicino la mia bocca alla sua, le lecco le labbra che sanno di rosso. Appoggio le mie gambe alle sue, con le mani la aiuto a sedersi sul bordo del tavolo. Cosce tra le mani. “Ho cazzeggiato con il proprietario del locale. Mi guardava da un po’”. Lingua sulla sua, sento il sapore entrarmi in gola. Con una mano apro i miei pantaloni, con l’altra entro sotto il maglione largo. Vado sul seno. Prendo il capezzolo tra le dita. Lo stringo mentre la voce si fa più debole e calda. “Ho capito che gli era piaciuto il modo in cui mie ero seduta, dopo essere andata a chiedere un’altra bottiglia al banco, ho sentito il suo sguardo addosso. È stato simpatico, si è seduto un po’ con noi. Con me, direi”. Faccio uscire il cazzo dalle mutande, i pantaloni vanno giù, li lascio cadere e li sfilo. Tolgo la camicia. - Continua - “Mi sono divertita a ...