1. Due giorni


    Data: 24/10/2019, Categorie: Etero Autore: Wutternach

    ... giocare con gli sguardi, qualche doppio senso poco esplicito, sai com’è, le altre stavano al gioco quando intervenivano, ma più che altro ci hanno lasciati fare…” Metto la mano tra le sue gambe, la voglio sentire prima. La voglio sentire così bagnata. Chiude gli occhi, chiude la bocca, la riapre, cerca la mia, sente la mia lingua, le mie labbra. La guardo così, seduta, con la mia mano tra le gambe, le mie dita che scorrono, che toccano, che entrano poco a poco. Le sue parole si confondono ma arrivano ancora. Più lente, meno frequenti. Il viso cambia espressione. Chiede di essere scopata. Chiedo di scoparla con lo sguardo. Stringo il seno ancora di più. Prendo il cazzo in mano e lo avvicino. La sfioro. Con la punta. Giro intorno. Tocco, appoggio, sposto, sento. - Continua. - “Quando non mi guardava negli occhi guardava le mie labbra, guardava le gambe, guardava l’apertura della camicia. Appena lo guardavo, rialzava lo sguardo. Era divertente sapere che lo faceva”. La prendo, la faccio scendere, la giro, la faccio appoggiare con le mani sul tavolo. Guardo quel culo, alzo il maglione che ne copre parte. Una mano sulla schiena, la spingo in avanti. L’altra tra le gambe. Avvicino e rimango ancora a toccare con la punta. Poi entro. Piano. Piano. Entro poco a poco dentro di lei. Ora le parole sono poche, diradate. - Come hai detto che è stato? Divertente? - “Sì, divertente”. Spingo. - Come? Divertente? - “Sì… ” Spingo ancora, tutto. Mano sul culo, cazzo tra le gambe. Stringo. Spingo e stringo. - Come è stato? - “Eccitante…” eccitante… “Sì, molto. Molto eccitante…” Sì. Sbattere, spingere, stringere, sentire, godere. “Mi ha lasciato il numero”. Spingo ancora. Di più, fino in fondo. Muovo, tutto. Dentro. - Che ci farai? - “Non so non lo so”. Un bicchiere cade in terra. Godo. Gode. Non lo so.
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