1. In palestra con uno sconosciuto


    Data: 26/10/2019, Categorie: Tradimenti Autore: Milla90

    ... più forte. Mi guardo allo specchio cercando di vedere dei miglioramenti. Indosso degli shorts neri e un top da ginnastica viola, che mi lascia scoperta dalle anche a sopra l’ombelico.
    
    Guardo il cellulare, è Luca che mi chiede se sia stanca e com’è andato l’allenamento, gli rispondo e afferro lo shampoo e l’asciugamano per andare verso le docce. E’ quando mi giro che vedo dietro di me quell’uomo indiano che mi fissa come se non avesse mai visto altre donne in vita sua. Io mi spavento, poi, siccome lui non dice niente decido di parlargli io.
    
    - Cosa ci fai qui? - chiedo, mentre sento salire il cuore in gola per la tensione. Devo essere visibilmente spaventata quando aggiungo - E’ lo spogliatoio delle donne, devi aver sbagliato… -.
    
    - Non ho sbagliato… Sono venuto qui di proposito -, il suo italiano è più fluente di quanto mi aspettassi, ma ciò che dice mi preoccupa maggiormente. Intanto la mia mente è occupata a pensare a mille modi per fuggire.
    
    - Credo lo staff non si sia accorto della nostra assenza. Così hanno chiuso e se ne sono andati -, un ghigno impercettibile affiora sul suo volto.
    
    - Esci di qui o mi metto a urlare! - gli rispondo alzando la voce. Ma sento che le parole quasi mi si strozzano in gola per la paura.
    
    Lui per tutta risposta si leva la canotta liberando il suo pancione gonfio di alcol e di chissà quali altre schifezze e le sue tette mosce. Una folta peluria cresce sulle sue spalle e sotto il suo ombelico. Un senso di nausea mi assale mentre ...
    ... indietreggio lentamente pronta a scappare nel caso lui facesse uno scatto qualsiasi verso di me.
    
    Noto chiaramente che l’uomo ha un’erezione e che i pantaloni da ginnastica non la nascondono, ma anzi la evidenziano. Tutto subito mi sembra che in questa stanza faccia ancora più caldo rispetto a prima e ormai ho capito quali siano le intenzioni del mio assalitore.
    
    Lui si avvicina e si frappone tra me e il telefono. “Idiota!” penso, “dovevo tenerlo in mano e provare a chiamare qualcuno, magari Luca…”
    
    - Stai calma - cominciando a sciogliere il nodo del laccio dei pantaloni. Io indietreggio ancora e arrivo con la schiena contro gli armadietti. Sono senza via di fughe e ormai non ho più speranze.
    
    Lui si sfila di colpo i pantaloni e rimane in mutande, bianche. L’erezione ora è ancora più vistosa e sembra che le mutande stesse facciano fatica a trattenere le dimensioni spropositate di quell’uomo.
    
    Lui si avvicina ancora e ancora. Io rimango immobile, ogni tanto guardando lui, ogni tanto fissando le sue mutande che paiono esplodere. Sto per svenire mentre lui di colpo si ferma: - Sono sicuro che potremmo divertirci entrambi, se tu lo vorrai - e di colpo si abbassa le mutande che cadono alle caviglie. Il suo cazzo fa capolino saltando fuori dall’elastico. E’ decisamente l’uccello più grosso che io abbia mai visto in vita mia, le vene pulsano sangue dall’asta alla testa. Il suo colore è ancora più scuro di quello della pelle dell’uomo. Io rimango un attimo interdetta, la mia ...
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