1. Tentazioni in ufficio


    Data: 30/10/2019, Categorie: Tradimenti Autore: Neottolemo

    Con la mia attività di avvocato non accade di rado di dovermi recare presso i clienti per fare consulenze o partecipare a meeting con altri professionisti ospitato nelle loro sale riunioni.
    
    E’ quello che è accaduto anche all’inizio dell’estate, quando mi sono dovuto recare in uno studio dell’hinterland milanese, ove si sarebbe tenuta una lunga riunione in merito ad una fusione aziendale.
    
    Beh potete immaginare la mia felicità a stare tutto il giorno in mezzo a professionisti di varia provenienza ma come dice S. Paolo “chi non lavora non mangia”...
    
    Beh almeno mi sarei consolato con un aperitivo milanese alla memoria dei miei tempi spensierati in cui passavo la serata (e spesso la nottata non da solo), nella città meneghina.
    
    Arrivato puntuale salivo dall’ascensore di vetro e ferro fino al 10 piano dove si sarebbe tenuto il meeting.
    
    Appena entrato, però, notavo con piacere che lo studio era pieno di belle donne. Collaboratrici e segretarie si affannavano per organizzare la giornata.
    
    Era l’inizio dell’estate e quindi i primi caldi avevano già convinto le procaci signorine ad iniziare ad abbandonare cappotti e maglioni, in favore di trasparenze ed abiti attillati.
    
    Già più festante per la piega che aveva assunto la giornata mi accomodavo nella sala d’attesa, aspettando l’arrivo di tutti e fissavo tutte quelle donne immaginandomi tra loro qualche d’una desiderosa di scopare.
    
    In particolare mi aveva colpito una donna sui 40anni alta e bionda. Indossava ...
    ... un tailleur con uno spacco evidente e una camicetta che lasciava intravedere un seno florido.
    
    Scoprii ben presto che si trattava di una collaboratrice dello studio, ma ahimè, intravedevo la fede sul dito per cui non mi davo molte speranze.
    
    Mentre ero seduto alla mia sedia però mi scoprivo a fissarla e scendevo con gli okki fino al suo spacco.
    
    Ogni tanto districava le gambe e lasciava intravedere le mutandine nere, mentre il seno aveva un fremito e sobbalzava, difficilmente contenuto nelle coppe del reggipetto.
    
    Con mia grande gioia era la collaboratrice del professionista che mi ospitava per cui sarebbe stata con noi tutto il giorno.
    
    Durante il coffee break mi avvicinai a lei e scoprii che il suo nome era Alessandra e la riempii di lusinghe.
    
    “Sa che è molto carina...”, “suo marito è proprio un uomo fortunato”.
    
    Alessandra era leggermente imbarazzata, ma sicuramente anche pronta di spirito ed era abituata ai complimenti degli uomini.
    
    Alla riunione ogni volta che potevo la guardavo e lei, dopo i primi attimi, iniziava a rispondere ai miei sguardi.
    
    Anzi, passandomi un fascicolo mi aveva donato una visione del suo splendido seno. Quelle magnifiche tette stavano li sode, col capezzolo che pungeva la stoffa duro e tirato pronto da essere succhiato.
    
    Era il momento del mio intervento ma la mente era altrove (immaginate dove), e sui miei pantaloni un leggero bozzo dimostrava che in realtà, riflettevo sul modo di restare solo con Ale una volta finita la ...
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