1. Maleducata


    Data: 01/11/2019, Categorie: pissing, Autore: Ana2

    ... schienale, con l’altra gli pesto di proposito il pene. Lui si ritrae tempestivamente, ma faccio in tempo a toccarlo, è lì ancora durissimo come il marmo.-Cosa mi prende?! Prima lo trovo divertente , adesso quasi me ne vergogno, perché?- “Scusami! La verità è che … Sai mantenere un segreto?” “Dimmi!” “Sono un po’ ubriaca sta sera. Perdo tutto, ma non fa nulla una volta ogni tanto. Non credi?” “ No zia, tranquilla, non c’è problema” Mi siedo accanto a lui nel divano, lui sta teso e a disagio, continuando ripetutamente a coprirsi con le lenzuola. “Ti va di farmi compagnia per l’ultimo bicchierino prima di andare a nanna?” “No… io…” “Ops scusa, non bevi?” “No, ogni tanto sì, ma” “Non lo dirò di certo a tua madre! Allora?” “ Va bene” Preparo due bicchieri di rum, ma faccio la cazzata di farli troppo pieni. Per lui è l’inizio della fase allegra che rompe il ghiaccio, per me forse si rivela la parte peggiore, quella in cui non riesci più a distinguere quali dei tuoi istinti siano giusti e quali quelli sbagliati. Mentre parliamo e beviamo, fingo di socchiudere gli occhi, in tanto di soppiatto noto che sbircia spesso e volentieri la mia scollatura. I miei discorsi dirottano lievemente sull’argomento caldo. Chiedo perché non ha una ragazza a quest’età, come fa a non uscire la sera, mi apro, gli dico che alla mia di età, stare sei mesi da sole è brutto inizialmente, che si fa fatica ad abituarsi dopo essere stata viziata con certi ritmi. “Zia, perché non risolvi questo problema? ...
    ... Cosa ti impedisce di fare come hai fatto sempre?” “Il mio corpo non è più lo stesso, non mi vedo bene” Non è vero, dico questa cazzata solo perché voglio dei complimenti da lui. Complimenti che non tardano ad arrivare. “ Ma non è vero, scusami, ma a quarant’anni sei ancora una bella donna!” “Dici?” “Certo” “ Se non fossi tua zia, e ci incontrassimo da estranei in giro, mi faresti delle avance?” Mi diverto a metterlo con le spalle al muro “Sicuramente sì!” “Sicuramente?” “Sì! Intendevo di sì” è a disagio, ma l’alcool gli regala attimi di scioltezza, quindi rido, mi giro verso di lui, stendo le braccia. “Abbracciamoci” Lo intendo in maniera affettuosa, lo intendo come una zia lo direbbe a suo nipote, lui mi abbraccia come un nipote abbraccerebbe sua zia. La mia testa va ad appoggiarsi nella sua spalla, le mie labbra si schiudono, un sospiro malizioso mi esce dalla bocca, poi gli sussurro all’orecchio. “Allora toccami il seno, ti prego! Ne ho bisogno” Lui si paralizza, non si muove. “Avanti. Rimarrà tra di noi” Immagino che il non guardarci negli occhi in questo momento lo aiuti molto, perché non se lo fa ripetere un’altra volta. La sua mano destra gode del tatto della mia mammella sinistra. Se la gode tramite i vestiti, se la gode palpandola piano e strizzandola con dolcezza, poi entrambe le mani raccolgono il mio dono soppesandolo. Ho i brividi, gli bacio il collo, quindi le faccio uscire fuori dalla scollatura e le libero dall’opprimente reggiseno .Chinata in avanti così, mi ...