1. Eleonora 4


    Data: 03/11/2019, Categorie: Tradimenti Autore: Italy456987, Fonte: Annunci69

    ... intensissimo che ingoiai rapita raggiungendo un orgasmo spontaneo.
    
    Dopo la pulitura che purtroppo fu più veloce del solito visto il ritardo, lui mi chiese:
    
    “hai iniziato l’allenamento?”
    
    Io senza parlare mi alzai, mi girai e calandomi le mutandine mostrando il cilindro inserito nel buchetto, col viso girato verso di lui, gli rivolsi le mie prime parole:
    
    “domani vengo a farmi rompere il culo”
    
    Poi rivestendomi lo lasciai lì a bocca aperta dallo stupore.
    
    Quella uscita volgare mi costò parecchio coraggio infatti tornai in classe col cuore a mille sotto lo sguardo severo dell’insegnante che mi redarguiva per il ritardo.
    
    La mia mente era ormai persa nel vortice della perversione e nella mia testa giravano pensieri tipo:
    
    “si sono in ritardo mi scopra il culo e mi sculacci davanti a tutti così si vedrà cosa nascondo nel mio culetto voglioso!!!!”
    
    Insomma stavo perdendo la testa.
    
    Riuscii a venire più di una volta nel viaggio di ritorno e questa volta non riuscii a passare del tutto inosservata perché un signore di una certa età, che mi osservava da lontano, mi si avvicinò rimanendo in piedi (anche se c’era posto a sedere) avvicinando al mio viso il davanti dei suoi pantaloni che si gonfiava sempre di più.
    
    Si stava avvicinando talmente che sentivo il calore attraverso la stoffa vicino alla mia guancia.
    
    Non riuscivo ad allontanarmi anzi, anch’io lentamente sentivo che mi avvicinavo fino a toccare quella cosa calda che era diventata enorme, il culo ...
    ... pulsava forsennatamente e tra quella cosa calda e le vibrazioni stavo di nuovo godendo poggiandomi con forza sui suoi pantaloni.
    
    Per fortuna ero arrivata quindi mi alzai strusciando volutamente il viso e anche le tette contro la sua patta e lui, per quanto sorpreso ebbe la prontezza di lasciarmi poco spazio in modo da godere del contatto con gran parte del mio corpo.
    
    Schizzai fuori lasciandolo con un palmo di naso e qualcosa di durissimo (e enorme) nei pantaloni, camminando verso casa col batticuore.
    
    Tra l’altro quel signore lo vedevo spesso e credo che lo avrei sicuramente rincontrato.
    
    Fu un altro pomeriggio di piacere e sofferenza specialmente quando presi la custodia di un avana che era bella grossa e me la piantai nel culo quasi con violenza.
    
    Non riuscii a studiare niente e passai l’intero pomeriggio a incularmi, guardarmi allo specchio e martoriarmi le tettone.
    
    Stringerle con forza era fonte di piacere incredibile e mi ritrovai a passeggiare per la stanza (questa volta avvertendo molto bene la presenza del cilindrone) con le mani sulle tette stringendole e godendo.
    
    Non mi toccavo quasi mai tra le gambe perché venivo già così, se solo mi fossi sfiorata la fica sarei esplosa.
    
    Quel pomeriggio ho rischiato seriamente di deflorarmi con uno di quei portasigari, non so come abbia potuto resistere alla voglia feroce che avevo di possedermi.
    
    Andai a letto prestissimo anche quella sera e mi venne l’idea di tenere l’oggetto nel culo anche mentre dormivo ...