1. Il mio cazzo nel Menù di Benedetta (1° parte)


    Data: 03/11/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: frankossido, Fonte: EroticiRacconti

    Mi presento, il mio nome è Carlo, sono un calciatore professionista e gioco in uno dei top team della nostra Serie A. Sono un difensore dai piedi buoni e questo ruolo mi porta a ricevere un numero spropositato di critiche da pseudo-opinionisti che il più delle volte non hanno mai registrato neanche una presenza in terza categoria. Tuttavia questa è la vita del calciatore: soldi, belle donne, divertirsi e lavorare insieme ma soprattutto critiche e insulti, da chiunque sappia fare un’intervista o un post. Non nascondo che spesso nella mia carriera non ho saputo reprimere la rabbia per l’insulto gratuito e questo a volte mi ha portato ad esagerare nella foga in campo. L’episodio che voglio raccontare riguarda un fatto avvenuto quando ero ai box per un infortunio lieve in un punto delicato come il ginocchio, dopo uno scontro mi fu imposto di stare due mesi fuori dai campi per evitare la rottura del legamento. In quel periodo mi misi a guardare varie trasmissioni sportive e notai così finalmente come ci fosse un telecronista (e direttore di una tv a pagamento) che esagerava nel darmi eccessive colpe. Riusciva a darmi addosso pure quando ero fuori rosa per infortunio! La cosa mi mandava in bestia e più di una volta ho pensato di contattarlo, tuttavia la società mi imponeva di lasciar perdere e dovevo accettare in silenzio le critiche di quel cafone romano. Dopo un paio di settimane con il tutore iniziai il mio percorso di recupero, per un giocatore più leggero si sarebbe trattato ...
    ... di un paio di settimane ma poiché io sono un metro e 90 per 87 kili il mio fisioterapista decise di fare con calma e non rischiare. Ogni giorno facevamo un po’ di palestra e pian piano iniziammo a fare esercizi con il pallone. A quasi un mese e mezzo dall’infortunio ci fu la pausa delle nazionali, una nota azienda televisiva (in cui lavorava il mio peggior critico) decise di organizzare una cena annuale tra i dipendenti in quel periodo per permettere ad un maggior numero di persone di partecipare. Vennero invitati vari ospiti e visto che ero, seppur infortunato, un giocatore della Nazionale fui invitato pure io. Inutile dire che non avevo nessuna voglia. Sarebbero stati presenti anche altri giocatori e amici, ma a farmi incazzare era l’idea di trovarmi di fronte il famoso telecronista che tanto ce l’aveva con me: Fabio C. Ad ogni modo la società insistette per farmi andare “E’ un modo per far vedere che sei forte e te ne freghi delle loro critiche, pensa quanto ti andrebbero contro se ti rifiutassi”. Avevano ragione, mi avrebbero detto di tutto alle spalle e avrebbero goduto dei miei inevitabili errori futuri. La cena si svolgeva a fine Marzo presso un noto hotel milanese. La giornata era stata inaspettatamente calda e alla sera si stava bene solamente con un camicia e una giacca elegante addosso. Mi rifiutai categoricamente di presentarmi con cravatta o divisa ufficiale della società, tuttavia accettai di buon grado l’autista che la mia squadra mi forniva. Chiesi all’autista ...
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