1. Il mio cazzo nel Menù di Benedetta (1° parte)


    Data: 03/11/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: frankossido, Fonte: EroticiRacconti

    ... di piacere. Le portai una mano allo bocca e le misi tra le labbra un pollice. Si eccitò ancora di più, forse immaginando di dover succhiare un ulteriore cazzo in quella incredibile situazione, ma i miei piani erano altri. Quando il pollice fu bel leccato me lo riportai dietro e lo puntai sul suo splendido buchino che mi saltava davanti ogni volta che le pompavo la figa. -Cosa fai? Cos.. AAAAAAAAAA! Mentre la fottevo le misi di forza il pollice dentro il culo, per frenare quell’urlo le misi la mano libera sulla bocca e iniziai a fotterla con il dito e con il cazzo. Presto al suo urlo si aggiunse quello dell’orgasmo, che arrivò serrandomi il cazzo nella sua figa e affogandolo nei suoi umori bollenti. Le staccai la mano dalla bocca e, ormai allo stremo, le chiesi se prendesse la pillola. -No, ma voglio che mi vieni dentro, fai cornuto mio marito e me contenta come merito. Con una risposta di una porcaggine così inaspettata pure io non resistetti più e afferrandole una tetta con forza le sborrai dentro la figa. Rimanemmo così per qualche minuto, io con il cazzo dentro di lei a lasciarlo sfogare leccandole e mordendole il collo, lei a respirare a fatica facendo gonfiare il suo seno… poi quando fummo sazi si girò e mi diede ancora un bacio focoso stringendomi a sé. Quando vide che era passata quasi un’ora sembrò ridestarsi, disse che dovevamo ...
    ... assolutamente tornare alla festa che magari ci stavano cercando. Si abbassò il vestito e si ricompose assumendo un aspetto quantomeno decente. Girandosi rimase folgorata dal mio cazzo nuovamente eretto… le dissi che la volevo ancora. Sorridendo mi disse che non potevano mancare ancora, però dopo un momento in cui si morsicò le labbra mi disse che a mezzogiorno del giorno successivo sarebbe stata libera almeno fino alle 17 e mi diede l’indirizzo. Le saltai addosso e tornai a palparla, ma lei ridendo mi obbligò a rivestirmi e ad andare via. Prima di andare afferrai le mutandine strappate e le dissi che quella notte le avrei consumate per lei, poi mi spinse fuori e nel giro di cinque minuti ero ancora seduto al tavolo della cena. Alcuni invitati erano già andati via, Fabio era vicino al palco che parlava con due vecchi politici. Presto arrivò Benedetta e ad uno sguardo esperto sarebbe subito parso chiaro che rispetto a qualche ora fa il vestito era stropicciato, ma soprattutto il volto era solare. Dopo alcuni minuti interminabili in cui il mio cazzo la voleva ancora e lei non trovava argomenti per respingermi, il marito la venne a prendere e Benedetta mi salutò nella maniera più naturale possibile. Li guardai andare via e riflettei su quanto fosse ingiusto che una donna così stesse con un tale burino. Pareri e commenti a frank.ossido@libero.it 
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