Il mio cazzo nel Menù di Benedetta (1° parte)
Data: 03/11/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: frankossido
... semplice “Mi dispiace…”. -Perdonami Carlo, ho bisogno di fare un salto in bagno. La vidi alzarsi e la seguii con lo sguardo mentre fasciata in quello stupendo vestito vero proseguiva a testa bassa tra la sala. Aveva un culo e delle gambe perfette, da ventenne, solo un coglione poteva tradire una moglie così. Venni interrotto da Lara che tornava al tavolo. -Mamma mia che pena sta donna… quel bastardo del marito s’è appartato in una camera con la troia che si scopa. Poraccia- Lara nel suo italiano sdentato sapeva sempre essere diretta. -E te come va? Trovata qualcuna di interessante Lara? -Mah in realtà so’ venuta qua perché ho scoperto che una de Rock Tv ci sta… sto aspettando che vada su in camera e la raggiungo senza famme’ vede’… sai, lei sarebbe pure sposata. Ci facemmo una risata e la vidi uscire dalla sala in un’uscita laterale. Benedetta non arrivava, allora preoccupato mi misi a cercarla. Non la trovavo nei bagni e dagli altri tavoli, poi mi venne in mente che magari era andata dall’ingresso sul retro da cui eravamo arrivati. Entrai nei bagni dove l’avevo sentita piangere prima, lì non c’era nessuno e entrando nei bagni sentii piangere. -Benedetta? Sei tu? Posso entrare? Senza aspettare risposta entrai nel bagno delle donne e la trovai a metà della fila di eleganti lavandini che piangeva tenendosi di fronte agli specchi dorati. -Ah sei tu… non dovevi venire a cercarmi- mi disse cercando di asciugarsi le lacrime. -Benedetta… sei una donna stupenda, non fare così. ...
... Mandalo a fanculo quello stronzo. -Eh… la fai facile tu. Siamo sposati dal dieci anni quasi, abbiamo due figli… una volta non era così, ma ora sono solo la sua pezza da piedi. E ricominciò a piangere. Mi avvicinai e posandole una mano sulle spalle le dissi che non meritava questo, che era sempre una donna stupenda e che avrebbe potuto avere qualsiasi uomo. Sei smise di piangere solo per fare una risata “ma chi vuoi che mi prenda, ho 40 anni ormai”. Poi mentre avevo un braccio attorno alle sue spalle mi ritrovai a guardarla con desiderio… dall’alto del mio metro e 90 la potevo fissare negli occhi dall’alto: il naso aquilino, i capelli castani, il seno florido e tonico… senza che ce ne rendessimo conto le nostre labbra si avvicinarono e iniziammo a baciarci dolcemente. Presto con le mani andai alle sue cosce e le trovai di marmo come le avevo immaginate, poi salii a tastare quel culo, ma lei dopo un leggero gemito spostò la sua lingua dalla mia bocca e si staccò dicendomi che poteva entrare qualcuno. Guardandola negli occhi però capii che non avrebbe voluto interrompere quel momento. Staccandomi da lei andai alla porta e con calma la chiusi a chiave, girandomi la vidi che mi guardava respirando affannosamente, con il seno che si muoveva al ritmo dei suoi polmoni, e mi aspettava appoggiata leggermente al piano in marmo dei lavandini sui suoi tacchi neri. Mi tolsi la giacca lentamente guardandola negli occhi e la appoggiai ad un mobiletto lì a lato, poi camminai verso di lei che era ...