Pamela, Andrea e io
Data: 04/11/2017,
Categorie:
Etero
Autore: marynella, Fonte: EroticiRacconti
Ogni settimana c’è una missione di lavoro da fare, sono quasi stufa della mia azienda. Viaggi, alberghi, ristoranti sembra tutto molto bello ma alla lunga è stancante e noioso. Ho trovato nel sesso la mia rottura della routine, e per fortuna i miei colleghi sono di grande aiuto. L’altro top-manager che viaggia spesso con me, Andrea, già lo conoscete; ho parlato di lui già in altri racconti. E’ l’amante perfetto, bello e elegante, colto, ma soprattutto discreto e sposato, un membro di assoluto rilievo per una affamata e troia come me! Stavolta però andiamo a Torino in tre, e l’altro compagno di viaggio non è il mio capo, l’amante numero uno in azienda, ma Pamela, la nostra segretaria amministrativa. Una ragazza sui 35 anni, bassa di statura, cicciottella, capelli raccolti a coda di cavallo, occhialini dorati da nerd, sempre sorridente ma assolutamente anonima e sfigata come donna. Non credo sia nemmeno fidanzata o impegnata, parla poco di se e non esce mai la sera con i colleghi se non invitata a forza. In treno la guardo, nel suo abbigliamento così sobrio ma dimesso, la bocca regolare, il naso piccolo, le gambe sode ma nulla di eccezionale anche nella sua gonna corta e le calze nere. Ha pochi gioielli, essenziali, ma noto che ha delle mani molto belle, piccole e curate, il seno in vista, una 3^ taglia, il culo è grosso ma sodo. Vedo che anche Andrea se la guarda, ci siamo già capiti…lo immagino nudo sopra di lei che la sovrasta, lei piccola e indifesa che tenta di ...
... arginare la sua passione controllata, le sue manine che gli impugnano il grosso cazzo e lo masturba imbranata…la sua piccola bocca che a fatica glielo succhia avida finalmente di un membro maschile…Andrea che le sborra dentro…Mi accorgo che ho le mutandine completamente bagnate, sto fissando la mia collaboratrice sul treno come farebbe un qualsiasi maschio arrapato. Anche Andrea riesce a far finta di nulla, ma osservando bene il suo pacco, noto che è gonfio a dismisura. La Pamela parla e sorride come una idiota incosciente, ci racocnta delle sue domeniche in parrocchia o con la madre a fare shopping per Milano, è quasi irritante, ma mi eccita questa sua “normalità”. Mi alzo, invito Andrea al vagone bar a prendere un caffè, ma due vagoni dopo ci chiudiamo dentro alla toilette e gli chiedo di succhiargli il cazzo e eiacularmi in bocca, ho troppa voglia! Il mio collega subito mi accontenta e all’apice del suo piacere raggiungo l’orgasmo anch’io, masturbandomi sotto la gonna. Rientriamo al posto, ricomposti e i caffè in mano. A Torino prendiamo l’albergo, lo Sheraton, poi ognuno nella sua stanza. Pomeriggio d’intenso lavoro in filiale aziendale,poi cena con i colleghi. Io e Andrea ci scambiamo delle occhiate furtive, lo sguardo rivolto a Pamela, quindi iniziamo a farla bere versandogli continuamente del Barbera. Notiamo che inizia a essere alticcia, è più gioviale e meno seriosa, a fine cena si slaccia l’insulsa camicetta bianca da Oviesse, lasciano intravedere le sue belle tette, il ...