1. Esterofilia


    Data: 04/11/2019, Categorie: Etero Autore: passepartout, Fonte: EroticiRacconti

    Il mio nome è Attilio Gori, un benestante uomo d'affari, sono stato sposato per cinque anni con una donna adorabile, Ilke Braun, mia moglie come avrete capito era straniera, per la precisione svizzera, la conobbi proprio nel suo paese. Mi ero recato in vacanza con un vecchio amico, Giulio Natoli, ci era sempre piaciuto viaggiare, sin dai tempi della nostra forzata permanenza al Collegio dei Salesiani ed avevamo coltivato questa passione con entusiasmo e continuità, infatti era la sesta estate che passavamo insieme. Quell'anno avevamo appunto deciso di andare in Svizzera e per arricchire la nostra vacanza, decidemmo di andare in bed & breakfast, con la speranza d'incontrare qualche ragazza. Partimmo con l'automobile di Giulio e dopo un pernottamento a circa metà strada, giungemmo nel piccolo paese ai piedi di splendide montagne, fummo accolti con invidiabile ospitalità. La casa era fuori del centro abitato, costruita su due piani completamente in legno, la circondava un ampio giardino, i nostri ospiti erano un uomo di mezza età, gioviale e schietto e sua moglie, una donna notevolmente più giovane di lui. Gestivano l'unica farmacia del luogo, la nostra sorpresa fu completata dalla presentazione delle due figlie, appunto la mia futura moglie, che aveva venti anni e Uta che di anni ne aveva ventitré. Già la prima notte, ci rendemmo conto che non saremmo tornati a Roma, senza qualche avventura piacevole da raccontare ai nostri amici del circolo. Il giorno seguente, nonostante non ...
    ... parlassero molto bene l'italiano, le due sorelle si offrirono di farci da guida nelle nostre escursioni montane, io e Giulio ne fummo entusiasti, anche se constatate le loro difficoltà nel parlare la nostra lingua, fummo costretti a rispolverare il nostro inglese. I primi giorni trascorsero senza particolari sussulti, ci seguivano regolarmente nelle nostre escursioni ma non ci lasciarono credere neppure per un istante di essere disponibili verso i primi arrivati, ma proprio quando cominciavamo a credere che al nostro ritorno a Roma, avremmo avuto ben poco da raccontare, in una delle abituali visite in montagna, le cose sembrarono girare per il verso giusto. Erano quasi due ore che stavamo camminando, la salita era ripida, il nostro abbigliamento era alquanto differente mentre io e Giulio indossavamo un paio di calzoni all'inglese, calzini di lana bianchi, scarponi e camicie a quadretti, Ilke e Uta avevano magliette di cotone aderenti senza nulla sotto, un paio di shorts molto corti e degli scarponi. Quando finalmente giungemmo alle falde del monte, la vista di un immenso prato ci fece rinsavire dalla fatica accumulata, Ilke e Uta cominciarono a correre in direzioni diverse, Giulio ed io capimmo! Io segui Ilke e lui Uta. Ancora oggi mi chiedo quale arcano meccanismo mi spinse a seguire l'una invece che l'altra, perché obbiettivamente devo riconoscere che non provavo ancora nulla per lei ed entrambi erano desiderabili, per quello che riguarda Giulio il fatto è semplice…mi mossi ...
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