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La nascita di marta
Data: 04/11/2019, Categorie: Trans Autore: Marta-trav
... da me. “Fai da sola” – mi ha detto. “Ho il cuneo. Non posso sedermi su quella superficie rigida. Mi farà male” – gli ho risposto io. “Non ti ho chiesto io di indossarlo. Non mi interessa se ti farà male. Potevi pensarci prima. Del resto hai detto che sei disposta a tutto” – ha risposto lui, intento a giocare con un profilattico ancora nuovo che aveva sfilato dalla scatola. Ho fatto quello che mi ha chiesto. Mi sono seduta sulla scrivania. Ho alzato una gamba poggiandola sulla scrivania, in modo che lui potesse vedere perfettamente la forma della mia scarpa e del piede. L’altra gamba era libera. Non riusciva a toccare terra, nonostante i tacchi. In quella posizione, con il cuneo anale che spingeva dentro di me, mi sono masturbata per Antonio. Non ci ho messo molto a venire. L’eccitazione era decisamente al massimo. Ed anche io, quella volta, ho prodotto una quantità di sperma decisamente superiore al mio solito. Uno schizzo era addirittura arrivato sul mio mento. Antonio deve aver apprezzato. Anche perché il suo membro cominciava a dare nuovi segni di vitalità. Si è avvicinato a me. Con il dito ha raccolto un po’ del mio sperma che si era depositato sulle autoreggenti e poi mi ha messo il dito in bocca, dicendomi di leccare e ingoiare. L’ho assecondato anche questa volta. Ormai ero sua. Avrei fatto tutto quello che mi avesse chiesto Antonio. E infatti Antonio ha chiesto ancora. Di darmi una rapida sciacquata e di raggiungerlo subito nel ...
... letto. Avevo conosciuto Antonio da meno di un’ora. Gli avevo fatto un pompino. Mi aveva inondata del suo nettare, di cui ancora avevo il sapore in bocca. Mi aveva chiesto di masturbarmi per lui. Per far drizzare nuovamente il suo membro. Ero venuta come non mai in precedenza. Ora mi chiedeva di raggiungerlo al letto. Ci stavamo preparando per il gran finale? Sono andata in bagno e mi sono nuovamente sciacquata. Non mi sono dovuta risistemare nemmeno il trucco. Stavolta non ho sfilato nemmeno il cuneo. Sono tornata da Antonio. Le gambe cominciavano a tremarmi su quei tacchi vertiginosi. L’orgasmo mi aveva spossata un po’. Ma, dentro di me, sapevo che il meglio sarebbe ancora dovuto venire. E che non mancava tanto. Sculettando sui tacchi, con il cuneo anale ancora ben piantato dentro di me, ho raggiunto Antonio. Che mi ha chiesto di sdraiarmi sul letto. Indossavo soltanto le autoreggenti e i sandali. Avevo tolto i bracciali (un po’ troppo rumorosi), ma non la collana di perle e gli orecchini. Il mio membro era ancora a riposo. Mi ha fatta sdraiare in posizione prona. Ha cominciato ad accarezzarmi le gambe. E’ salito con la mano fino a raggiungere i glutei. Ha passato una mano nel solco. Si è fermato a giocare con la base rettangolare del cuneo anale che fuoriusciva dal mio buchino. Poi, d’un tratto, lo ha sfilato. Così, improvvisamente. Facendomi provare un dolore improvviso. Senza la dolcezza che aveva avuto fino a quel momento. Il mio ano era rimasto ...