1. Due fratelli - 1


    Data: 05/11/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano

    ... belve affamate.
    
    Ci alzammo quasi contemporaneamente e ci dirigemmo verso di lui. "In ginocchio", gli ordinai, e lui si accucciò sul tappeto davanti a noi, come un cagnolino obbediente, con la lingua fuori pronta a riprendere da dove ci aveva lasciati.
    
    Ci spompinò a gola profonda a tutti e due ma per poco. Paolo gli mise una mano sulla schiena e lo costrinse a pecorina. Io, che volevo ancora provare le gioie della sua ugola, glielo piantai in bocca e, tenendolo per le orecchie, cominciai a pomparlo. Mio fratello, invece, si avventò con la faccia tra le due invitanti chiappette per leccare avidamente il buchino, a sputarci sopra ed a bagnare completamente il pelo che gli si infoltiva attorno.
    
    "Mmmm... che buono!... Ti assicuro... Sembra una figa ma è ancora più buono...", disse tra un grugnito e l'altro. "Vedrai, domani tornerai a casa... se potrai ancora camminare", gli promise e il ragazzo mugolò all'idea.
    
    Gli tolsi il cazzo di bocca e lui, rimasto senza osso da spolpare, mi guardò dal basso con gli occhi di un cane accanto alla tavola del padrone. "Adesso tira fuori la lingua e leccami cazzo e palle" e, come un cane riconoscente, obbedì emettendo guaiti di libidine.
    
    Mio fratello si rizzò. "Adesso ti sfascio il culo, troia schifosa".
    
    "Si, si, la prego, non ce la faccio più, la prego, la prego..."
    
    Detto, fatto. In un attimo quel membro venoso, che aveva raggiunto proporzioni gigantesche, si piantò nel più profondo di quel corpicino tanto ansioso. Si udì ...
    ... un urlo da brivido. "AAAHHH...", seguito da un "SIIIII..." che fugò ogni dubbio sui desideri della vittima. Contemporaneamente si sentì anche, distintamente, lo strappo del muscolo anale che veniva irreparabilmente rotto, lo "shafff" prodotto dalla mucosa ed il rumore prodotto dalle grosse palle pelose contro quelle del ragazzo.
    
    Seguirono una serie interminabile di colpi e lo sciacquettio dell'inculata animalesca che si svolgeva sotto i miei occhi. "Tieni... prendi, zoccola... Ecco che vuol dire farsi scopare da un cazzo grosso... Ti piace?... Ti piace?... Dilloooo...".
    
    "Aahhh... si... si... ancora... ancora... siiii... sono troia... sono troia... siii..."
    
    "Piano...", intervenni io "così lo sfondi!"
    
    "E' quello che vuole... Non è così?... Ehhh... Dillo, troia... dillo"
    
    "Si, si... fottetemi... fottetemi... sono troia... sono troiaaa...", andava urlando.
    
    Paolo uscì di botto, stappando quel buco ormai slabbrato. Si fermò per riprendere fiato, tutto sudato, col cazzo enorme e tutto violaceo. Non voleva venire e ci mancava veramente poco.
    
    Feci il giro. "Scansati" e lo spinsi via. "Adesso tocca a me" e sprofondai tutto dentro tenendolo per i fianchi e graffiandogli la tenera carne con i miei calli sulle mani. Mi detti a martellarlo anch'io come lui, con lo stesso impeto, con la stessa forza.
    
    Il giovane lanciò altre urla di dolore ma la cosa gli piaceva, eccome, dato che cominciò a tremare e se ne venne abbondantemente sul tappeto senza toccarsi. "Usatemi... ...