Sera di fine estate
Data: 06/11/2019,
Categorie:
Etero
Autore: marksa1978
... accogliere anche l'ultima goccia del mio seme. Con quell'aria compiaciuta mi osservi mentre lo baci e mi lasci rilassare un po mentre, dopo aver abbassato il parasole dalla tua parte ed aver scoperto lo specchio, ti controlli il trucco, leggero, e rinnovi il lucida labbra.
"Adesso rientriamo?"
Metto in moto e riprendo la strada di casa, parliamo di noi e di quello che amiamo fare, i nostri sogni, le nostre passioni, però nel frattempo penso alla serata, a come siamo stati bene assieme e che mi dispiace di essere arrivato alla conclusione. Parcheggio poco distante dalla tua porta, mi guardi e dici:
" Grazie per la bellissima serata"
" Figurati, Sono stato molto bene con te!"
Un ultimo bacio, scendi, e cammini velocemente verso il portone cercando le chiavi nella borsa. Io guardo il quadro dell' auto, le chiavi inserite e... cazzo! Non posso andare via proprio adesso, sono ancora in tempo!. Scendo dall auto, e ti raggiungo correndo, sei ormai entrata, stai per chiudere la porta, quando nel trovarmi li, pronunci:
"beh?! dove credi di andare?" ti metti a ridere. Non dico nulla, ti bacio, le nostre lingue non vogliono più lasciarsi, cerchi di svincolarti e mentre saliamo le scale continuò a tenerti a me. Arriviamo sulla porta del tuo appartamento hai ancora le chiavi in mano e cerchi di inserirle per aprire. Sono dietro di te spingo il mio membro in mezzo alle tue chiappe e te lo faccio sentire, ti sussurro all'orecchio che ti desidero, ti voglio:
"adesso ...
... stai esagerando!" non mi importa, infilo una mano sotto la gonna dentro al perizoma e la sento; Cosi calda, umida, il dito medio in mezzo alle labbra affonda, aiutato da quel fiume di umori. Le tue guance diventano rosse e il tuo respiro si fa affannoso. Salgo verso il clitorie iniziando a stuzzicarlo a dovere, sei molto eccitata; Ritorno verso l'inteno della tua vulva e spingo bene dentro il dito. Finalmente riesci ad aprire la serratura, entriamo avvinghiati senza interrompere nulla, la porta si chiude solo aiutata da una mia spinta. L' appartamento è illuminato solo dalla luna piena di questa notte, le finestre rimaste socchiuse dal pomeriggio e le tapparelle alzate permettono l'ingresso di un chiarore che illumina il tuo vestito mentre, i lustrini della tua gonna, riflettono la poca luce. Ti spingo contro il primo mobile sul nostro cammino, le mani lungo il piano d' appoggio, i pochi oggetti presenti cadono urtati dalla nostra voglia di averci. Le chiavi sono ancora nella mano e la borsa sorretta dalla spalla, tutto rimane immobile, fermo, congelato. Alzo la gonna quanto basta e abbasso il tuo perizoma con un movimento unico, lo lascio alle caviglie. Premo in avanti il tuo torace e di conseguenza inarchi la schiena mettendo in mostra il tuo sedere; le gambe quasi unite mostrano parzialmente il tuo frutto dell'amore. Slaccio i pantaloni, lo libero e lo appoggio sulla tua vagina bagnata... le mie mani sui fianchi ti mostrano la direzione; verso di me. Ti lasci andare, la tua ...