1. Il passaggio (capitoli 1 e 2)


    Data: 09/11/2019, Categorie: Trans Autore: Federossetta, Fonte: Annunci69

    ... doccia.
    
    Ovviamente per non dare troppo lavoro alla madre avevamo già detto che saremmo stati poco in casa giusto per dormire e consumare qualche pasto.
    
    Per il resto avevamo deciso di arrangiarci. Siccome Edoardo era stanco per il viaggio si scusò e si assopì nel suo letto. Allora per non essere di intralcio, io feci un giro del villaggio. Passando lungo le stradine, mi accorsi che l'età media era la mia, infatti i bambini erano pochi e c'erano molte attrazioni per quelli della mia età. Senza pensarci mi trovai alla spiaggia, la sabbia che mi entrava nelle scarpe da ginnastica.
    
    Lentamente come se fossi incantato, mi incamminai verso il mare. Attorno per me non c'era più nessuno: solo io e quella rara bellezza che rifletteva la luce morente del giorno. All'improvviso però la magia svanì, interrotta da un urlo indispettito. "Che cazzo, guarda cosa hai fatto!" Un signore in giacca e cravatta si era alzato vicino a me ed era alquanto arrabbiato. Mi accorsi solo in quel momento che la spiaggia era ancora abbastanza affollata sebbene si avvicinava la sera. Vicino all'uomo c'erano una seggiola e un tavolino, sul quale era appoggiato un computer. Il vento aveva sospinto della sabbia da me alzata su quest'ultimo che adesso era andato in tilt.
    
    "Cazzo, cazzo. Spero di non aver perso tutti i lavori. Ho una riunione importante tra 3 giorni e questo ~scosse vigorosamente il computer~ è di vitale importanza che ci sia per quel giorno."
    
    Io finora avevo ascoltato in silenzio, ...
    ... testa china senza avere idea di come contrastarlo. "Mi dispiace tantissimo, mi scusi... Non ho dato la giusta attenzione a chi mi stava intorno..." "E si vede!" Urlò lui. Ripresi: "Lasci che la aiuti a togliere la sabbia" alzai lo sguardo e rimasi di sasso. Non riuscivo a credere con chi mi ero imbattuto. Era Andrea, l'amico di Denise, con il quale avevo avuto un rapporto strap-on nel corpo della ragazza sua amica. Motivo per cui non poteva avermi riconosciuto, essendo io ritornato me stesso.
    
    Lo squadrai meglio. Era cambiato rispetto ad un paio di anni fa. Più piazzato, più sicuro di sé e soprattutto più autorevole. Mi ricordai che in effetti era figlio di un magnate importante.
    
    "Mi scusi..." Sollevai il computer e iniziai a lucidarlo con la camicia.
    
    "Ma va. Lascia stare" mi fermò lui, con una calma ritrovata "Lo consegno al mio staff vedo cosa possono fare."
    
    "Mi lasci almeno offrirle da bere" insistetti io, sollevato dal fatto che il PC non era più problema mio.
    
    Lui sospirò e sorridendo rispose "Va bene, ma dammi del tu per favore avrò si e no cinque anni più di te." Esatti. Pensai io, ma non glielo dissi.
    
    Al bar della spiaggia ci presentammo, anche se a me non servì, ma almeno così cominciai a chiamarlo per nome, ovvero Andrea.
    
    "E quindi ti occupi di una parte della società di tuo padre." Chiesi dopo una lunga spiegazione della sua vita.
    
    "Si esatto. Devo dire che la cosa mi diverte. Mi sento a mio agio tra il lusso e la bella vita."
    
    Si stava facendo ...