Il venditore ambulante - marco x -
Data: 09/11/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Soundserio
La mattina seguente mi svegliai con lo slip gonfio, la camera era illuminata dai raggi del sole che si facevano spazio tra le fessure della serranda, dalla cucina proveniva il profumo del caffè. Marco era già in piedi, io ancora non avevo voglia di mettere piede giù dal letto. Erano ancora le 9 quando presi il telefono alla mano e iniziai a battere sulla tastiera: -“Ciao bello, salvo imprevisti domenica sono libero”- . Mentre aspettavo una risposta la mano scivolò dentro le lenzuola soffermandosi sul pacco che delicatamente stuzzicava. –“L’auto di mio figlio è dal meccanico, alle 15 deve essere in città per un lavoro di idraulica vicino alla tua zona, volevo approfittarne per farmi svuotare dalle tue labbra maialina”-. Il mio cazzo al suono di quelle parola si gonfiò esageratamente, mi piaceva l’idea di fare arrapare gli uomini. –“Sai che ho sempre voglia di cazzo?”- risposi al porco del mercato. –“Sei calda più delle donne. Domani pomeriggio ti chiamo troietta, ora devo andare”-. Conclusi la conversazione digitale e mi alzai dirigendomi in cucina indossando solo lo slip. Marco stava seduto al tavolo e dopo il buongiorno mi offrì un po’ di caffè ancora caldo. Rimanemmo seduti a chiacchierare, senza alcun riferimento alla nottata appena trascorsa, ci raccontammo i nostri impegni previsti per la giornata e come organizzarci sulle pulizie di casa.
Alle 12 doveva incontrare la squadra per la partita che avrebbero giocato quel pomeriggio e mi spiegò anche che quella sera ...
... sarebbero venuti a cena Andrea, Mauro e Bachisio, tre compagni di squadra e amici. I miei pensierini vennero subito avvolti da un caldo alone. Aveva sentito anche Raffaella che annunciava il rientro a casa per domenica alle 22. Cavolo, questa volta non si soffermava per una lunga settimana come al solito, ma va beh, il suo scettro oramai l’avrebbe dovuto condividere con me pensai . Mi precipitai in doccia mentre lui iniziò a sistemare la sacca da calcio, non chiusi a chiave la porta, mi lavai con molta tranquillità, non c’era più motivo di chiuderla. Una volta uscito entrò lui, decisi di attenderlo in cucina con addosso solo l’asciugamano legato alla vita, sintonizzai la tv su un canale di musica e senza alcuna inibizione mi misi a canticchiare e inventare qualche nuovo passo di danza. La luce calda del sole faceva breccia sul mio corpo ancora umido riscaldandomi. Quando il calciatore uscì dal bagno io ero al lavandino che ripulivo le tazzine del caffè con sottofondo musicale. Entrò in cucina esclamando –“Che c’è una festa qui?”- indossava anche lui solo l’asciugamano in giro alla vita, -“Ahahah si! ..ma a pranzo sei a casa?” risposi con sorriso –“No, mangio qualcosa con la squadra”- . Andò in stanza ritornando poco dopo con addosso il pantalone della tuta. Prese il telecomando e cambiò canale sedendosi sul divano. –“Ma noooo”- esclamai schizzandolo con le mani bagnate. –“Ma dai voglio vedere un po’ di sport”- mentre si asciugava le gocce d’acqua che gli erano finite addosso –“Che ...