1. Il signor f.


    Data: 10/11/2019, Categorie: Etero Autore: coppiaporcaporca

    ... Brava, ora apri la bocca e ingoia il cazzo del tuo padrone." Mi spinge giù con forza costringendomi a inginocchiarmi, si sbottona i pantaloni e sempre con forza mi mette il cazzo in bocca spingendo fino in gola. Il suo sesso è già durissimo e mi riempie la bocca, mentre la saliva mi cola lungo il mento. Comincio a succhiarlo, sempre più forte, con piacere, lui geme, mi lascia fare, poi d'improvviso si ritrae. "La punizione è lasciarti con la fica bagnata e il sapore del mio cazzo sulle labbra. Ora il tuo signore ha un impegno. Pulisci tutto e al mio rientro vedrò se è il caso di insegnarti ancora le buone maniere." Esce dalla stanza e sento la chiave che gira nella toppa, rimango come inebetita, in ginocchio sul pavimento della cucina chiusa a chiave, come una cenerentola che ha cambiato il suo principe con un dispotico padrone. Poi mi alzo, lentamente, sento la pelle che brucia, prendo un po' di ghiaccio dal frigo e lo passo sul culo arrossato, il freddo mi dà un piacere immediato e subito mi torna in mente il signor F. in piedi davanti a me, con il cazzo dritto e duro. Mi sfugge un gemito, cosa farà al suo ritorno? E' meglio che mi sbrighi a pulire, se non voglio un'altra punizione, o forse è proprio quello che desidero, che infiamma i miei sensi allo spasimo, essere punita, essere la sua serva, la sua puttana? Di nuovo quel brivido di piacere. Mi riscuoto e comincio a pulire.
    
    Sto ancora lucidando il piano cottura, quando d'improvviso sento la porta che si apre; mi ...
    ... metto quasi sull'attenti, lo straccio ancora in mano, il cuore che batte forte. Lui entra, guarda prima tutta la stanza, poi comincia a osservare ogni angolo dei piani cottura, dei banconi, passa il dito sulle superfici che a me paiono lucidissime. Scuote il capo, sospira " No. No, non ci siamo, lei insiste nel fare il suo lavoro in maniera sciatta e superficiale, quando io esigo la massima accuratezza. Decisamente non ci siamo." Alza lo sguardo e fissa i suoi occhi nei miei, mi sento sprofondare, si avvicina, adesso il suo viso e a pochi centimetri dal mio, sento il suo respiro, mi stringe i seni fino a farmi male. "E' pronta per la sua punizione?" mi dice sottovoce all'orecchio. Con decisione mi gira e mi stende di nuovo sull'acciaio freddo, di nuovo mi alza la gonna e mi abbassa le mutandine, ma questa volta si allontana e apre il frigorifero. "Sa?", il suo tono è affabile, colloquiale, "Stasera ho rivisto un vecchio film, si intitola 'Ultimo tango a Parigi', lo conosce?" Mentre finisce la frase sento qualcosa di freddo fra le natiche, proprio sul buco. Ma certo! "Ultimo tango a Parigi". E' burro. Adesso so cosa mi aspetta. Con le mani mi allarga, poi sento la punta del suo cazzo che si appoggia e comincia a spingere. Il mio buco è stretto, il suo cazzo è duro, aggressivo, si fa strada dentro di me senza troppi scrupoli, mi penetra fino in fondo con una spinta decisa. Esita un attimo, quasi prendesse fiato, poi comincia a spingere, i suoi colpi mi spaccano in due, ma lui ...