1. Emma >>> conoscenza occasionale


    Data: 11/11/2019, Categorie: Tradimenti Autore: Emmaus50, Fonte: Annunci69

    ... davvero fai tardi!”
    
    Tiro la porta alle mie spalle che si chiude con un click. Lui resta un attimo incerto, poi infila la tesserina nel taschino della giacca; un rapido bacio sulle labbra e si allontana rapidamente verso l’ascensore. Poggiata con la schiena allo stipite della porta, lo osservo mentre ne attende l’arrivo.
    
    Davvero un bell’uomo!... alto, elegante, sicuro di sé. Si gira verso di me, entrando nella cabina, mi punta contro l’indice e mi manda un bacio a labbra socchiuse.
    
    Io sto ancora passandomi la lingua sulle labbra quando la cabina lo inghiotte e se lo porta via.
    
    Non sono andata in bagno a sciacquarmi la bocca (ho solo usato un fazzolettino di carta) e non ho preso nemmeno il caffè, per non “perdere” il sapore di lui!
    
    …non mi pare tu sia pentita di quello che hai fatto!
    
    …dovrei esserlo?
    
    …e direi proprio di si!
    
    ,,,okay, sono pentita… però mi è piaciuto!
    
    La riunione, ripresa puntualmente alle 16,00, va avanti sin quasi alle 19,00 senza la presenza del dottor Stefano Martino. Il quale, quando rientra per la relazione finale, non fa che lanciarmi sguardi di sottecchi; sguardi interrogativi?... sguardi allussivi?... sguardi che comunque vorrebbero comunicarmi qualcosa che io cerco di non rilevare, rispondendo con un cordiale e caldo sorriso.
    
    Al termine della riunione, la folla degli astanti si raggruppa attorno al tavolo della “direzione” mentre io, al mio posto, raccolgo le mie cose che infilo nella borsa da lavoro. Il dottor Stefano ...
    ... Martino si stacca dal gruppo e viene verso di me. Chiudo gli occhi…
    
    …ed ora?
    
    Quando li riapro lui mi è accanto. Mi guarda con espressione seria e quel suo sguardo profondo.
    
    “Come va?” mi chiede con un certo imbarazzo.
    
    “Oh… – gli rispondo distogliendo lo sguardo – bene, grazie!”
    
    E dopo un breve silenzio protrattosi, forse, per qualche istante di troppo, lui mi dice in tono deciso: “Ascolta… io qui ne ho ancora per un’oretta, ma dopo mi piacerebbe portarti fuori a cena… tu ed io, da soli!”.
    
    Sollevo il capo di scatto, fissandolo negli occhi: “Davvero, per me sarebbe un onore ed un piacere… ma io ho un marito ed una figlia di 11 anni
    
    che certamente mi stanno aspettando per cena… e non vorrei deluderli!”
    
    Ora è lui che serra gli occhi per un attimo e quando li riapre mi sembra di scorgere un lampo nel suo sguardo: incertezza?... rabbia?... delusione? Sta per dirmi qualcosa ma lo chiamano con urgenza al tavolo della “direzione”. Volge il capo da quella parte e poi torna a guardarmi e con quel suo gesto simpaticamente minaccioso (‘indice puntato contro di me) e dice sbrigativo: “Aspettami qui un minuto!” e si allontana rapido e sbrigativo come sempre.
    
    Non l’ho aspettato: ho raccolto la mia borsa da lavoro e mi sono avviata all’uscita.
    
    Note conclusive: non ho più avuto modo di incontrare il dottor Stefano Martino (che dopo circa 2 mesi ha lasciato la nostra azienda per rivestire un incarico di maggior prestigio in una società concorrente).
    
    Un attimo di ...
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