La sua troia
Data: 14/11/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: pio_desiderio
... enorme cilindro paurosamente spesso e che sicura-mente superava in abbondanza i venti centimetri. Quante volte mi ero masturbato pensando a quella verga, che già a riposo, sotto il costume bagnato dopo il nuoto, svettava enorme e prepotente. Alessandro sorrise compiaciuto quando vide lo sbigottimento riversarsi dal mio viso e i miei occhi sbarrati dalla sorpresa. Finora ero stato solamente con lui che, per quanto avesse un gran bel cazzo, non poteva paragonarsi a quell’enorme pezzo di carne scurissima che si strofinava sopra il mio buco inumidito.
“Hamid, prendi un po’ di lubrificante da qua” gli suggerì Alessandro indicandogli l’erogatore a parete “ne avrai bisogno!” aggiunse ammiccando ironicamente. Hamid si alzò per scaricare in abbondanza il gel e si riposizio-nò dietro di me, applicandoselo sul cazzo e cospargendo il mio buco. Mi penetrò inizialmente con le dita e, constatato che ero largo ed elastico a sufficienza, posizionò la sua enorme cappella sul mio buco e prese a spingere adagio. Appena la fece entrare tutta, nonostante la cautela usata, sobbalzai per il dolore che provai, noncurante del piccolo grido che avevo lanciato istintivamente.
Alessandro mi guardò con gli occhi che brillavano e posò una mano sulla mia testa, spingendola in basso. “Succhia dai, vedrai che andrà meglio!” disse in quello che sembrava più un comando che un’esortazione. Avendo il cazzo in bocca Hamid approfittò della mia voce nuovamente fuori gioco per affondare con più ...
... in-traprendenza, facendo scivolare tutta la sua asta nera dentro di me. Cercai di resistere ma cominciai a vacillare per il dolore che correva indomabile attraverso il corpo, mentre Alessandro, che sembrava consapevole del mio stato interiore con un secondo in anticipo di quanto lo fossi io stesso, mi afferrò per i capelli con fermez-za, deciso a tenermi lì dove ero. Le lacrime mi scorrevano copiose sul viso e i suoni che emettevo uscivano indistinti, soffocati dal cazzo che mi riempiva l’esofago. Hamid ormai aveva affondato il primo colpo e si sta-va ritraendo per sprofondarci di nuovo, cominciando a cavalcarmi con il suo cazzone enorme dentro le visce-re, facendole contrarre. L’ardore che provavo stava iniziando a mitigare il dolore, lasciando il posto a un senso di pienezza indescrivibile che annebbiava la testa, travolta da scariche estenuanti ogni volta che Hamid mi stan-tuffava le interiora. Sembrava che quella doppia cavalcata traghettasse il mio corpo a una metamorfosi irrepa-rabile, espandendolo e riempiendolo per farne qualcosa di nuovo.
“Hai visto che bella troietta che abbiamo qui?” chiese Alessandro rivolgendosi al suo amico “Sì! Proprio una troia vogliosa, come piace a noi!” rispose Hamid entusiasta, ammirando dall’alto i muscoli della mia schiena che si tendevano nell’amplesso, prendendo a sculacciarmi le natiche. Il mio fisico e le mie facoltà intellettive erano allo stremo, piegati sotto la violenza dello sforzo e del piacere. Persino Alessandro, un po’ per il godi-mento ...