1. Scoprire il piacere


    Data: 16/11/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Alvertn

    Sono solo
    
    Sdraiato nel letto, con il solo lenzuolo che mi copre, nudo per il caldo, la finestra spalancata ed una leggera brezza rinfresca il locale.
    
    Svegliato da poco, le braccia incrociate sopra la testa e le mani sotto la stessa poggiate al cuscino.
    
    Pensieri che corrono nella mente, in questa fase di risveglio, pensieri che non avevo più ripreso, attimi di vita, momenti che segnano il tuo percorso.
    
    Vago in essi e mi riaffiora un ricordo, un ricordo di tanto tempo fa, si ero un ragazzetto, poco più di bambino a ripensarci oggi.
    
    Si dice che per ricordarsi i sogni o i pensieri si debba o scriverli subito o narrarseli in modo da memorizzarli.
    
    Provo a ripercorrere quei giorni, a raccontarvi …
    
    Era estate, finite le scuole e con tutta la famiglia, il babbo ci portava al mare.
    
    Erano alcuni anni che andavamo in una zona tranquilla, una distesa di campi, una grande stalla con mucche e cavalli, la casa dei contadini e allevatori, poi immerse nel pioppeto vi erano alcune casetta per i villeggianti, poche, 3-4, piccole casette.
    
    Oltre a noi vi erano 3 famiglie di tedeschi, germanici o austriaci non ricordo, ed una olandese.
    
    Tutti avevano figli, chi uno chi due chi più.
    
    Ovvio che fra noi ragazzotti si facesse comunella e si giocasse tutti assieme.
    
    La lingua con cui si comunicava oltre ai gesti ed alle poche parole che reciprocamente ci eravamo insegnati, era il latino che si studiava a scuola. Latino scolastico e pieno di errori che noi facevamo, ma ...
    ... ci si capiva egualmente.
    
    Si, a ripensarci il latino lo insegnavano sia alle scuole tedesche che a quelle olandesi, strano davvero.
    
    Ritorniamo a noi. La mattina passava sempre i carretto tirato da un cavallo che caricava le cose per la spiaggia, distante 7-800 metri dalle case, e spesso caricava anche noi e su questo carretto in legno giocavamo facendoci portare dal cavallino.
    
    Arrivati scaricavamo e ci si piazzavo nella spiaggia, ombrelloni ecc.
    
    La pineta correva alle spalle della duna sabbiosa, con pini marittimi dai grandi ombrelli di chiome che, alla loro ombra, ci potevamo rinfrescare e scappare dal sole troppo caldo.
    
    Si usciva di casa al mattino e si rientrava solo alla sera, quando ripassava il carretto a riprendere le varie cose.
    
    Non sempre perché a volte si rientrava a piedi per stare al fresco della casa o mangiare qualcosa di sostanzioso.
    
    Una mattina, con il sole alto in cielo ed io in ritardo sul passaggio per il mare, sento un rumore strano, un motore e seguendo l’udito osservo in direzione di quel frastuono. In fondo alla retta vicino al casolare dei contadini appare una figura strana, una sagoma nera ma non riesco a mettere a fuoco.
    
    E’ ferma al casolare, la curiosità mi spinge ad andare a vedere. Mi avvio lungo la strada sterrata, passi tranquilli, mica voglio che capiscano che vado a curiosare. Quando sono circa a metà percorso riesco a mettere a fuoco o meglio a capire: è una persona con una moto ed il sidecar affianco il siluro come si ...
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