1. Scoprire il piacere


    Data: 16/11/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Alvertn

    ... diceva una volta. Era davvero difficile capirlo da lontano, e la curiosità di vedere quel mezzo mi fece arrivare al casolare.
    
    Il mezzo era una vecchia moto guzzi proprio quelle post guerra con il siluro affianco carico di bagagli.
    
    Curioso girandoci intorno a circa mezzo metro per non invadere uno spazio teorico di competenza del mezzo.
    
    Da dietro le mie spalle, che davano al casolare, la voce del contadino e di questo signore, con accento strano, che mi salutavano. Subito girato, saluto molto educatamente.
    
    In pantaloncini corti e girocollo di cotone dovevo essere qualcosa di strano.
    
    Il contadino parlava con il signore e gli stava dicendo che poteva piazzarsi nel piazzale dietro il grosso covone di paglia.
    
    La moto si riaccese e si spostò dove era stato indicato. Curioso tergiversavo per capire che succedeva, forse marcavo il territorio.
    
    Il signore, credo che avesse 38-40 anni più o meno, incominciò a scaricare i bagagli, ed appoggiarli a terra. Da un grande sacco fece uscire un rotolo di tessuto color carta da zucchero.
    
    Lo svolse a terra, posizionò alcuni punti e fisso con dei “chiodi” il tessuto al terreno. Poi prese una pompa da bici, non quello piccole da trasporto ma quelle con il tubo verticale e l’asta da terra.
    
    Inizio a pompare con un tubo lungo e man mano che pompava si alzava il tessuto. Poi ripetè l’operazione sul lato e si alzò. Era una tenda, una delle prime che vedevo, ma questa era una casetta con la paletteria in tubolare, quindi solo ...
    ... gonfiandola prendeva la forma.
    
    Poi montò una piccola canadese a fianco.
    
    Preparò la tenda e depositò le cose nella canadese.
    
    Finita l’operazione, essendo li che gironzolavo, mi venne incontro e si presentò. “Ciao sono George, sono inglese ma vivo in Italia da tanto” il tutto con accento strano.
    
    Ricambia la presentazione. Mi raccontò un po di storie varie e io lo ascoltai perdendomi nei suoi racconti.
    
    Era passato troppo tempo e decisi di salutare e rientrare, poi al mare.
    
    La sera dopo cena si era fuori a giocare, a rincorrere le lucciole o a guardare il mare.
    
    Mentre si giocava, lungo la strada arrivò lui, George, salutò tutti e prosegui verso la spiaggia. In alcun andammo in spiaggia e con lui vicino ci raccontava delle piante, degli animali del bosco.
    
    Si rientrò tutti insieme e a dormire.
    
    Nel primo pomeriggio se ricordo bene io, decisi di ritornare alla casa, lasciando tutti alla spiaggia, normale andare da soli, non vi è nessun pericolo.
    
    A casa mangio qualcosa poi decido di andare da George, chissà che altre storie interessanti mi racconterà pensai, e mi avvia senza rivestirmi, in costumino da bagno.
    
    Arrivai, ma nel piazzale vi era la moto e le tende chiuse. Penso che sia in giro, mi fermo un attimo e decido di tornare indietro. Pochi passi ho fatto quando sento la cerniera della tenda scorrere, il rumore sottile del tessuto che si sposta, lui che mi chiamo con voce sottile, da gentleman.
    
    Mi giro e torno sui miei passi. Lo saluto dico che ...