1. Come due complici


    Data: 17/11/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999

    La testa era piena d�accortezze, affollata di cautele, stipata di considerazioni e costellata da pensieri apparentemente contraddittori, cionondimeno discordi e insostenibili, perché un�insofferenza e una smania dentro la divorava sin nel profondo, arrivando rigorosa fino all�imboccatura dello stomaco per il fatto che quest�ultima intolleranza durava già da troppo tempo scombussolandola:�Ci mancava pure questa, ma guarda un po� che storia. Dimmi te in quale modo la vita delle volte quanto può essere estrosa, stramba e per di più volubile� - considerò Gioia tra sé ponderando curiosamente fra i suoi fumosi e intricati pensieri, nel tempo in cui parcheggiava l�autovettura di fronte alla siepe del viale.�Che periodo strano però, che confusione dentro che mi porto, forse sarebbe stato meglio lasciar perdere pure oggi. Va a finire che mi scompiglio sconcertandomi ancora di più. Che cosa ci faccio al presente qui?� - borbottava nel mentre verso sé stessa in modo infelice, nostalgico e sconsolato.Gioia s�incamminò verso la scalinata bianca del museo con il passo incerto, riflettendo e scavando accuratamente dentro com�era usuale comportarsi da sempre, eppure ultimamente con più frequenza e meno serenità da quando Franco era entrato nella sua vita, o meglio, da quando aveva iniziato a desiderare che Franco entrasse nella sua vita. Lei indossava un paio di pantaloni neri molto aderenti in vita e una camicetta leggera con la chiusura lampo, visto che la giornata era calda, a momenti ...
    ... afosa per la stagione, in quanto i suoi abiti mettevano ancora più in contrasto e in risalto il suo corpo, le sue forme, la sua sensualità così aggressiva e prevaricatrice, eppure così cedevole e premurosa al tempo stesso. Salì piano sulla scalinata, si guardò un po� intorno, però non vide Michele il suo collega con il quale si erano fissati un appuntamento proprio per quella mattina.Che tipo strano questo Michele pensò Gioia, rimuginando di frequente, tenuto conto che non sapeva bene neanche lei che cosa esattamente ne pensasse. Una persona d�altronde come tante in quell�ufficio, forse più civile, garbato e disponibile delle altre, meno carogna, furfante e mascalzone di tante altre ancora, però non si poteva affermare che fosse uno di quelli che la colpissero impressionandola sin dal primo istante, perché erano distinti e diversi per molte cose, così chiari e formali per i loro rapporti in ufficio almeno fino a qualche tempo prima, quando lui aveva iniziato a scriverle esponendole e riferendole emozioni, pensieri e sensazioni molto dirette e mirate. In lei, per l�occasione, nondimeno da qualche parte c�era qualcosa che l�aveva incitata e stimolata a dovere per accettare quell�invito, anche se non sapeva neanche dire per quali precise circostanze: per curiosità quasi certamente, per fiducia e per tranquillità in fondo, perché no? Forse, perché se si leggeva dentro scrutandosi con più attenzione anche qualcos�altro, malgrado ciò non sapeva comprendere né decifrare né contemplare ...
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