1. Ballando il tango lV


    Data: 18/11/2019, Categorie: Etero Autore: Alba17

    ... comincio a urlarti contro dicendo di mollarmi. Non mi dai retta. Continui a bloccarmi le mani. Mi sussurri di calmarmi. Mi abbracci. Poi, appena mi arrendo alla tua forza di volontà, mi trascini verso la tua macchina posteggiata lì vicino. Ubbidisco. Ti seguo. In macchina mi rimproveri per la mia sceneggiata: "che sia l'ultima volta che osi dare uno spettacolo così in pubblico". Vorrei poter dire qualcosa, ma le parole mi muoiono in gola. Ti guardo guidare con calma la macchina. Prendi una strada in salita. Non so dove mi stai portando né cosa tu abbia intenzione di fare con me, ma comincio a stare meglio. La tua presenza mi rilassa. Il respiro diventa regolare, i battiti impazziti si calmano. Ogni tanto mi guardi di sottecchi. Sorridi, o almeno io percepisco un sorriso. Stai guidando da un bel pezzo quando ti fermi in una specie di parco solitario. Scendi dalla macchina, ti imito di nuovo. "E così, piccola peste mi volevi picchiare?" mi punzecchi. "Sei uno stronzo" oso dire. "Sarà, ma non te l'ho mai nascosto - rispondi - comunque mi sento un po' in colpa per essere andato via senza spiegarmi. Ma sappi che anche per me non è stato facile". Mi mordo nervosamente l'interno delle guancia e le labbra mentre aspetto che arrivi al dunque. "Non pensavo fossi ancora vergine, visto il comportamento sfacciato che assumevi nei miei confronti" sento un rammarico nella tua voce. "E io non pensavo che essere vergini fosse un difetto tanto orrendo da farti scappare". Finalmente recupero ...
    ... l'uso della parola. "Alba, tu non capisci! - riprendi di nuovo - Mi fai sentire sporco. Mi fai sentire un pedofilo. Mi fai sentire un ladro, un poco di buono. E io non amo sentirmi così". Alzo gli occhi al cielo per farti capire che stai dicendo solo stupidaggini. Mi prendi il viso tra le mani. "Guardami negli occhi" mi dici. "Ti sto guardando. Allora?". "Piccola prepotente, smettila". "Hai altri complimenti per me oggi?". "Cosa devo fare con te?" sospiri. "Ovviamente non quello che hai fatto poco prima nel mio salotto" ti rispondo ironica. "Tu non capisci. Non è giusto che io mi prenda gioco di te. Tu devi vivere questa esperienza con la persona giusta, che ti ama, che ha più o meno la tua età, la tua esperienza. Dovete crescere insieme, scoprirvi insieme... io mi sentirei in colpa se ti privassi di tutto questo. Non è giusto. E' completamente sbagliato. Credimi, Alba, è per il tuo bene!". "La smetti di dirmi qual è il mio bene? Il bene mio lo so io, non tu". "Alba, sei piccola e non sai a cosa vai incontro. E' colpa mia se oggi siamo arrivati in questo punto. Non dovevo permetterlo, ma anche tu non rendi le cose facili". Faccio per parlare, ma mi blocchi mettendomi un dito sulla bocca. "Alba, ascoltami fino in fondo. Dammi retta per una volta". Ti guardo impassibile mentre aspetto che finisci il discorso. Poi toccherà a me. Dovrò mettere l'ordine nei miei pensieri, ordinare le parole. Convincerti che tu sei perfetto. "Io non ti amo, ma tu si, e lo percepisco con tutto me ...