La sportellista e il cliente
Data: 18/11/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: belsesso
... quale faccio immediatamente girare la mia lingua... E il pensiero che sul quel gelato stesso c'era già passata la sua lingua, i miei umori incominciavano a scatenarsi dolcemente. Lo guardavo fisso e continuavo a leccare con abilità e malizia quel gelato che mi aveva offerto. Chiare! Molto chiare le mie allusioni, di quella lingua che continuava a girare intorno al gelato e che ora improvvisamente entrava e usciva dalla mia bocca. Intanto accavallo le gambe per stringermi la fica che aveva incominciato a battere e contrarsi per l'eccitazione. Ed il mio perizoma in pizzo nero stava diventando da strizzare. Valerio era un uomo sposato con figli ed io ero fidanzata ormai da anni. Ma questo non fermò la passione ed il desiderio che avevamo l'uno dell'altra. Decisi allora che quel corpo, con un cazzo tutto ancora da scoprire un giorno o l'altro sarebbe stato mio. Il mio abbigliamento diventava sempre più provocante. Seno e culo sempre ben in evidenza. Una domenica mattina, io e Valerio abbiamo fatto colazione insieme nel bar accanto all'agenzia, poco prima che iniziassi il mio turno. Eravamo seduti l'uno di fronte all'altra e mentre sorseggiavamo il nostro cappuccino, Valerio aveva preso la mia mano, aveva avvicinato il suo volto al mio e mia aveva detto: "Allora Giorgia, quando passiamo un pò di tempo insieme? Non faccio che pensarti, penso al tuo corpo, al tuo seno, al tuo culo e sento di impazzire quando il tuo turno finisce e il tuo ragazzo viene a prenderti. Quando entri ...
... nella sua macchina, la mia mente incomincia a viaggiare e già ti vedo con la testa e la bocca sul suo cazzo. Già sento le tue urla di goduria quando ti penetra e ti sbatte ripetutamente, come vorrei fare io con te. E così il mo cazzo diventa sempre più duro e ti cerca disperatamente." A quelle parole la mia fica era diventata una fontana e aveva inondato di un liquido caldo tutte le mie mutande, fino a raggiungere quei leggings neri e stretti che indossavo. Per fortuna abitavo di fronte all'agenzia. Così lo baciai sulla guancia e andai a cambiarmi velocemente. Arrivai al lavoro e presa la mia postazione allo sportello incominciai a stampare i biglietti. Valerio era sempre lì, più bello ed eccitante del solito. Dopo qualche minuto si avvicinò a me e mi chiese la chiave per andare in bagno. Così una volta presa la chiave si diresse verso la toilette, composta da antibagno iniziale, bagno frontale riservato ai clienti e a sinistra il bagno per il personale. Di solito mai nessuno chiudeva la porta dell'antibagno con lo scatto di sicurezza. Ero decisa più che mai. Mi alzai dalla mia postazione e avvisai la mia collega che mi sarei allontanata per andare in bagno. Camminai tra la folla che la domenica riempiva l'agenzia. Arrivai alla porta dell'antibagno, la aprì e la chiusi alle mie spalle facendo scattare la chiusura di sicurezza. Appoggiata a quella porta guardavo la porta di fronte dove si trovava Valerio e mi chiedevo cosa sarebbe successo, quando uscendo, mi avrebbe trovato di ...