1. Il furgone azzurro


    Data: 05/11/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: maturoamodena, Fonte: Annunci69

    Giovedì 20 luglio 2017 - ore 07,50 - Temperatura esterna 25°
    
    Sono settimane ormai che perdura questo caldo eccezionale, da decenni non se ne ricorda uno uguale.
    
    Come tutte le mattine arrivo nel parcheggio alle porte della città. Mi guardo attorno alla ricerca di un posto anche parzialmente all'ombra altrimenti, alle 13, uscito dal lavoro, la macchina sarà un forno inaffrontabile.
    
    Là in fondo, tra il muro di cinta ricoperto di edera selvatica e quel furgone azzurro, ci starò? Ci provo accostandomi tutto a destra.
    
    Nell'aprire lo sportello controllo d'avere lo spazio sufficiente per passare e mi accorgo così che il furgone è molto malandato, qua e là arrugginito. La portiera sembra essere stata manomessa tant'è che non è completamente accostata.
    
    Facendo finta di trafficare con la borsa d'ufficio cerco di sbirciare all'interno.
    
    Ma sono due piedi quelli che s'intravedono? E' un corpo d'uomo quello? Non faccio a tempo a formularmi mentalmente la terza domanda Non sarà mica morto? che il piede del "cadavere" si muove facendo scorrere l'intera portiera mentre una voce mi dice "Ciao"
    
    Sussulto senza lasciarlo vedere.
    
    Chi ha parlato è un giovane uomo certamente ancora non quarantenne. E' praticamente nudo se non per un paio di calzoncini ginnici in maglina grigia che, data la postura, gli scivolano morbidamente lungo le cosce arrotolandosi all'altezza del pube, scoprendo, così, due gambe pelose, nerborute e snelle e lasciando intravedere parte dello scroto. ...
    ... Anche il corpo è asciutto ma muscoloso di quella potenza dovuta alla fatica più che alla palestra. Addominali definiti, pettorali pronunciati, bicipiti sviluppati. Il pelo che ricopre il busto è corto ma perfettamente disegnato, la carnagione è ambrata, i capelli cortissimi neri, così come quell'ombra di barba che gli parte da sotto gli occhi profondi e scuri sovrastati da folte sopracciglia. Non c'è dubbio, un esempio di straordinaria bellezza del Maghreb.
    
    "Tutto a posto?" gli chiedo "pensavo fossi morto" sorrido anche per nascondere l'evidente sguardo d'ammirazione che certamente ho dipinto sul viso.
    
    "Sono ancora vivo, Inshallah. Je suis dèsolè se ti ho spaventato, ma questa è la mia casa. Non preoccuparti per l'auto, questo furgone non cammina.
    
    Te la guardo io, tranquillo"
    
    E' gentile, si esprime correttamente con un leggero accento francese, ispira fiducia.
    
    "Ma è troppo caldo per vivere qui dentro, come fai? non hai altro posto?"
    
    "Non ho più una casa e poi sono attrezzato vedi?
    
    Alza un braccio mostrando un'ascella pelosa; facendo così un'infinità di muscoletti del torace sembrano guizzare sotto la pelle. Mi indica un piccolo ventilatore a pale che non capisco con cosa sia alimentato. L'interno del furgone è ordinato, una stuoia riveste il fondo e qualche cuscino è poggiato qua e là, intorno alle pareti sono disposte delle scatole e qualche immagine abbellisce il tutto; rimango colpito: sembra quasi un monolocale.
    
    "Non è da sempre che vivo così. Sono ...
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