1. Sugar Magnolia


    Data: 24/11/2019, Categorie: Etero Autore: mudcrawler, Fonte: EroticiRacconti

    ... mi appoggio la vedo sorridere, quando entro sento il suo respiro che si ferma un attimo. La conosco ormai, so le sue reazioni e mi stupisco neanche un minuto dopo a sentirla già esplodere. Mi fermo, si gira, mi sorride ancora e quasi a scusarsi dice “Ne avevo veramente bisogno.”; riprendo a muovermi lentamente e con una mano passo a solleticarle il bottoncino magico, lei riprende ad ansimare e pochi minuti dopo esplode di nuovo. “Bene, possiamo cambiare posto adesso, aspetta che ti pulisco”, si china e con la bocca mi pulisce dai suoi umori, io faccio del mio meglio per trattenermi, quella situazione, avere lei così eccitata di fianco e la prospettiva di un’intera giornata così mi stanno tirando scemo. Ci ricomponiamo e ci incamminiamo verso la macchina guardandoci in giro e riprendendo a parlare. Poco prima dell’uscita del parco Joni vede il baretto e propone una pausa ghiacciolo; è ancora presto e al bar non c’è praticamente nessuno tranne il barista e due signore a un tavolo. Ordiniamo i due ghiaccioli (lei menta e io tamarindo, sai mai che vi interessi saperlo) e facciamo per andarcene quando Joni chiede al barista se ci sia un bagno; il barista glielo indica e lei mi chiede se l’accompagno per tenere la porta ma, una volta dentro, capisco che non è per quello che mi vuole lì. Si siede in punta alla tazza chiusa, alza la gonna, si passa il ghiacciolo là dove di solito fa un gran caldo e mi invita ad assaggiare questa sua ricetta speciale, io mi inginocchio davanti a lei ...
    ... e assaggio volentieri. Non stiamo in bagno più di 5 minuti, lei ogni tanto ripassa il ghiacciolo poi si rimette a mangiarlo mentre io mi adopero più a sud, riuscendo ancora una volta a farla liquefare sulla mia faccia. Mi sciacquo rapidamente al lavandino ed usciamo; restituisco le chiavi al barista che non sospetta niente mentre invece le due signore al tavolo ci guardano di traverso, probabilmente due cielline zozze con voglia di giudicare e poco cervello per farlo. Poco male, se le abbiamo scandalizzate sono solo che felice. Intanto sento ancora il profumo di lei sulla barba. Saliamo in macchina e chiedo a Joni dove voglia dirigersi adesso, “Stupiscimi” è la risposta. L’estate impazza, cerco con una mano nella borsa e tiro fuori ‘Live Rust’ di Neil Young, alzo il volume e ingrano la prima. Neanche un quarto d’ora più tardi parcheggio in campagna dove parte una stradina sterrata che imbocchiamo a piedi. Il caldo si fa sentire mentre camminiamo nella campagna aperta verso un boschetto che in mezzo ai campi sembra un’oasi, il contrasto fra la terra piatta, giallastra e arsa e le cime verdeggianti degli alberi lontani fa la sua porca figura davanti agli occhi. Quando finalmente ci addentriamo fra gli alberi Joni si dimostra impaziente e fa per tirarmi nella boscaglia, lontano dal sentiero; le dico di aspettare e di seguirmi ancora qualche minuto. Arriviamo ad una piccola radura in mezzo al bosco dove c’è un piccolo laghetto di acqua sorgiva, limpida e freddissima, ci sediamo ...