1. Sugar Magnolia


    Data: 24/11/2019, Categorie: Etero Autore: mudcrawler, Fonte: EroticiRacconti

    ... sull’erba e contempliamo l’esistenza in un raro momento di quiete. Joni si sfila i sandali e mette i piedi candidi nell’acqua fredda, penso che sia un’ottima idea e la imito; ci mettiamo a giocare coi piedi nell’acqua come bambini al mare, un minuto di innocenza che fa sorridere. Poi un bacio, un altro, le mani che ricominciano a cercare il corpo dell’altro e in un attimo sono di nuovo dentro di lei, dopo essere rotolati verso dei cespugli che mascherano un pochino la nostra attività furtiva e laida. Un giorno dovrò chiedere a qualche psichiatra perché metà delle volte in cui lo faccio io finisca in qualche modo a pensare ad una canzone di Prince, per ora non mi faccio troppi problemi mentre le melodie di “She’s always in my hair” mi ronzano in testa, psichedelia ed ossessione potrebbero essere i temi portanti della giornata. No, ‘ossessione’ è una parola troppo pesante. Questa volta mi accorgo che Joni sublima quando vedo che con le dita cerca la terra nuda, afferra mazzetti di erba e li strappa per sfogare la tensione residua, poi apre gli occhi e mi guarda, tornata da un mondo parallelo dove mi piacerebbe molto poterla incontrare. Resto un attimo dentro di lei, solo adesso mi accorgo che abbiamo ancora i piedi in acqua e mi sono bagnato il fondo dei pantaloni. Come se me ne fregasse qualcosa. Ci alziamo, perdiamo tempo, facciamo saltare i sassi sull’acqua, camminiamo ancora un po’ in silenzio ascoltando quello che il mondo ha da dire, è molto più interessante quando non ...
    ... ci sono persone che parlano. A questo punto il sole sta iniziando a scendere e quando usciamo dal bosco il contrasto cromatico è impressionante, i campi sono diventati giallo oro, il cielo è di un blu così profondo che mette in soggezione, lo skyline della città lontana è illuminato come se fosse in fiamme. Per un attimo torna la distruzione, torna il fuoco che devasta ogni cosa, torna la voglia di vedere tutto in fiamme; poi mi giro e vedo lo sguardo di Joni perso nel volo di uno stormo di corvi, mi guarda ridendo e dice “Sembra un quadro di Van Gogh”. Ha ragione, ritrovo quel momento di pace e mi ci aggrappo con tutte le forze. La prendo, la bacio, la stringo, la porto lontano dal sentiero in mezzo all’erba alta, non mi interessa se qualcuno ci vede, lo facciamo lì in mezzo al campo con i corvi che ci guardano e le zanzare che ci mangiano vivi. In tutto questo io non sono ancora venuto una volta dall’inizio della giornata, ci ho girato attorno, mi sono trattenuto, mi sono fermato appena in tempo; ancora una volta mi stupisco del mio autocontrollo e mi fermo poco dopo aver sentito un sospiro più profondo provenire da Joni sotto di me. Quando arriviamo in macchina siamo stanchi, sporchi e felici. Non è libertà, la libertà non esiste, ma cazzo quanto ci va vicino. Mangiamo una pizza riprendendoci un po’, beviamo un paio di birre che ci risvegliano e poi è buio, sarebbe fin troppo facile andare a casa, nessuno dei due ne ha voglia. Poi dal nulla mi nasce un’idea. Lasciamo la ...