1. Cugina Padrona 1


    Data: 24/11/2019, Categorie: Incesti Autore: Scrittore, Fonte: EroticiRacconti

    Tutto è iniziato un pomeriggio estivo di tanti tanti anni fa. Il sole, fermo sul mondo, fuori dalle case, ardeva pigro, ed io e mia cugina, nella penombra della sala da pranzo, ci guardavamo negli occhi, senza avere parole o pensieri particolari da comunicarci. In casa eravamo soli, i nostri rispettivi genitori si attardavano a conversare nell'appartamento di sotto, oppure già sonnecchiavano appanzati sui divano, ipnotizzati dalla tv accesa e inascoltata. Mia cugina era una ragazza normale, con un viso sempre sorridente ed un poco malizioso, un seno davvero prosperoso, qualche peletto giovane sulle braccia abbronzate, ed un sederino rotondo, che io sognavo tutti i giorni, ma distrattamente, come se non fosse un oggetto reale, a portata di mano. Lei all'epoca aveva 17 anni, io ero più piccolo di un paio di anni, e semplicemente pensavo che lei fosse impossibile per me, un oggetto del pensiero, una normale aspirazione vana. Lei usciva tutte le sere con amici più grandi anche di lei, ed io nemmeno immaginavo che ella potesse avere una sua vita sessuale - semplicemente la sera ricordavo tutte le sue pose nei suoi costumini o nei suoi pantaloncini, riguardavo nella mia mente la rotondità del suo sederino stretto dai jeans, e quando godevo, pur sforzandomi di tenere in mente quel bene metafisico - la mia idea del suo sedere... - non potevo fare a meno di soffermarmi mentalmente, di solito un istante, sul suo sorriso che conoscevo bene, e che si imponeva alla mia fantasia ...
    ... impotente... Il suo sorriso infatti mi inquietava, significava qualcosa che io mi rifiutavo di comprendere... Quel pomeriggio ecco il sorriso: "vado a dormire un poco...". Sorriso. "Tu che fai?". Sorriso. Non risposi. Lei allora mi prese la mano, e senza dire nemmeno una parola, mi condusse nella camera dei suoi genitori, già semibuia, e si sdraiò sul lettone. "Sdraiati qua", mi disse, ed io sempre muto mi sdraiai accanto a lei. Dopo dieci minuti ad occhi chiusi, lei si mise su un fianco dandomi le spalle. Io sentii per un secondo il suo sedere toccare il mio fianco, e adesso che gli occhi si erano abituati al buio, la scarsa luce filtrata dalle persiane rendeva visibili gli oggetti, e fra tutti lo splendore di una mezza natica non abbronzata di mia cugina mi sorprese, come se fosse un dono. Infatti il costume era mezzo infilato dentro il suo sedere, ed io inghiottii e cominciai a sentire il mio respiro, come se iniziassi soltanto in quel momento a respirare. Mia cugina deve essersi accorta del mio imbarazzo, ed emise un gemito sonnolento, come se fosse rapita dal sonno, ma nello stesso tempo mosse il sedere in maniera innaturale, come per enfatizzare la vita del suo corpo disponibile, reale - come se sapesse che io stavo guardando proprio lì. Quel pomeriggio sudai per un'ora, ovviamente non dormii, e fissai tutto il tempo quel sedere vivo, per imprimerlo nella mia memoria, e non vedevo l'ora di chiudermi in bagno per farmi una sega. Prima che mia cugina facesse finta di svegliarsi, ...
«1234»