1. Una favola - La ragazza rossa come il fuoco


    Data: 24/11/2019, Categorie: Etero Autore: Edipo, Fonte: EroticiRacconti

    Una breve pioggia aveva lasciato piccole gocce che prima di cadere dai rami luccicavano al debole sole appena apparso. L'odore di terra ed erba bagnata impregnava l'aria mentre il cavaliere, tornato a dorso del suo destriero, percorreva la strada che portava al Ponte dei passi perduti. Era questo un ponticello di legno che sormontava un ruscello ormai del tutto prosciugato, per cui il viandante si trovava davanti all'improvviso un ponte costruito sul nulla e per nessuna ragione plausibile. Sul ponte aspettava un ragazzo, un paggio di corte come si intuiva dall'abito non ricco ma elegante. "Sei tu che vuoi sposare la figlia del nostro sovrano ?" "Tu chi sei e con quale diritto mi rivolgi questa domanda ?" "Uffà, sempre così arroganti e pieni di sé voi cavalieri ! Non ti hanno detto di venire a questo ponte ? E allora è evidente che sono qui per aspettare te ! Così si è deciso e più non domandare !" "E i tuoi padroni ti hanno detto di essere così maleducato, tu che sei solo un paggetto, con un cavaliere come me ? Ti prenderò a nerbate sul sedere !" "Oh, quanto a questo, la cosa non mi sarebbe sgradita. Devo cominciare a scoprirmi ?" Chi mi hanno mandato ? pensò il nostro protagonista, sconcertato. Se si aspettano che affronti anche una prova del genere... "Non parli più ? Allora parlerò io: dopo la quercia che vedi lì in fondo parte un sentiero: dopo trecento passi arriverai a una casa di campagna, piccola ma pulita. Lì troverai una ragazza dai capelli color del fuoco, non ...
    ... dovrai dire nulla, solo restare con lei per un mese. Al termine del mese, sarà finita la prova". "Ma in cosa consiste la prova ?" "Oh, ma spero che tu sia duro in altre parti del corpo come lo sei di cervice ! Non ti ho detto che la prova consiste appunto nello stare lì per un mese ?" "E che dovrò fare per un mese ?" "Ma quello che vuoi ! O forse non sai cosa fare in compagnia di una ragazza ? Non ti biasimo". Deciso a ignorare quell'impudente, il cavaliere pallido spronò il suo purosangue verso la quercia. Il paggio gli gridò dietro delle parole strane: "Hai dei bellissimi occhi azzurri, cavaliere, tienili da conto !" Ancora con questa storia degli occhi ma che vogliono dire ? pensò il giovane. Dopo trecento passi vide la piccola e linda casa; il camino fumava, una giovane donna stava seduta sulla soglia. Aveva i capelli più rossi che il giovane avesse mai visto, sembrava che la sua testa avesse preso fuoco. Gli occhi erano verdi, la figura era perfetta e sinuosa. Davvero bella, pensò, non sarà spiacevole trascorrere un mese con lei. "Come vi chiamate ?" le chiese, dopo essere sceso da cavallo. La ragazza lo fissò con gli occhi socchiusi, in un modo che lo mise a disagio. Poi rispose, in tono perfettamente calmo: "Non mi chiamo in nessun modo, non so chi sono, non so che ci faccio qui e non sono nessuno". Che sia scema ? sospettò il cavaliere. "Sapete che dovete ospitarmi per un mese ?" "Un giorno, un mese o un anno sono la stessa cosa". "Mi darete da dormire e da mangiare ?" ...
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