1. Mistress andrea


    Data: 25/11/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Spazioblu

    ... facendo in modo che anche il naso rimanesse coperto, isolato dall’ambiente esterno. "Solo attraverso la privazione sensoriale, potrai svuotarti dalla tua vita quotidiana ed essere pronto ad essere plasmato come mio servo. Mi raccomando … pensa bene al perche’ …" uscendo spense la luce e sentii chiudere la porta a chiave. Lo sconforto mi avvolse ben presto, la posizione non era delle piu’ comode, aveva posizionato la catena in modo che non potessi nè mettermi in piedi nè accovaciarmi per sgranchire le gambe, le braccia erano come incollate dietro la schiena, passai all’incirca 30 minuti in questa posizione, porca paletta, da super principiante come ero mi sembro’ un'eternita’.
    
    Mentre stavo pensando e ripensando alle poche cose che la mia Padrona mi aveva detto e che io come un tordo avevo gia’ disatteso, la chiave comincio’ a girare nella toppa della porta, dopo poco Lei entro’, accese la luce, si avvicino’ e con voce secca "Hai capito?" , la mia fronte aveva iniziato a sudare freddo, con un filo di voce "Si … Padrona". Senza proferire parola stacco’ la catena dal muro, con delicatezza sciolse il laccio e il foulard, "Bravo Mauro, vedo con Piacere che sei rimasto nella stessa posizione e che le braccia pure sciolte sono rimaste dietro la schiena … Adesso le puoi muovere". Comincio’ a camminare, non feci la minima resistenza, come un cagnolino la seguii fino al salotto e quando Lei si fermo’ sedendosi sulla poltrona mi accovacciai ai suoi piedi. "Mauro…"appoggiando la mano ...
    ... sulla testa, "adesso…"si alzo’, stacco’ la catena dal collare, "vai in bagno, ti denudi, ti dai una bella rinfrescata … troverai un grembiule e delle calze, in casa indosserai solo questo…". Proferendo "si mia Padrona" e mantenendomi sempre nella stessa posizione mi recai nel luogo ordinatomi. Fu un sollievo, la mia sudorazione era aumentata notevolmente, svuotai la mia povera vescica che stava esplodendo, completai l’operazione in modo accurato e misi gli indumenti che Lei aveva messo in bella vista alla parete, un camice nero senza fronzoli con dei bottoni bianchi. Mi stava bene, nè largo nè stretto; le calze autoreggenti abbastanza scure da mascherare la mascolinita’ delle mie gambe; tornai in salotto, la Padrona non s’era minimamente spostata dalla poltrona. Senza proferire parola mi accovacciai ai suoi Piedi. Passarono una decina di minuti buoni, la Padrona ad un certo punto si alzo’, "Mauro, alzati…" Eseguii l’ordine tenendo ben bassa la testa e cercando di rimanere il piu’ fermo possibile, "Seguimi", iniziando a camminare capii subito che ci stavamo dirigendo nuovamente alla stanzino … cominciai a sudare freddo. Lei apri’ la porta, "I detersivi e cio’ che serve sono in questo piccolo scaffale, ricordati bene … non accetto dimenticanze o disordine, devi pulire la CUCINA", "si Padrona", risposi con un filo di voce, mi scostai rivolgendo lo sguardo alla parete per farLa uscire, presi il necessario e una volta raggiunta la stanza rimasi a bocca aperta, non c’era niente in ...
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