1. Mistress andrea


    Data: 25/11/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Spazioblu

    ... disordine e ogni cosa brillava …, dovevo far tornare lucido e pulito cose che lo erano gia’ … e per di piu’ alle pareti c’erano delle piccole mensole piene di oggetti messi con millimetrica precisione e buon gusto. Sentivo lo sguardo fisso e vigile della mia Padrona, iniziai dalla cucina a gas … smaltata di nero con il sopra in acciaio. La lucidai per una buona mezz’ora, in contro luce si vedevano le strisce che il panno leggermente umido lasciava ma alla fine ebbi la meglio… Passai ai pensili … al frigorifero … al piccolo tavolo … alla finestra… alle mensole …con gli oggetti. Passai la scopa raccogliendo il nulla e iniziai a lavare il pavimento. L’operazione si concluse dopo circa 2 ore abbondanti di olio di gomito, presi tutto il materiale che avevo usato lo misi per terra e mi inginocchiai in direzione della Padrona con la testa ben fissa al pavimento. Lei dopo poco entro’ nella cucina, comincio’ a controllare … sentii alzare una sedia … spostare gli oggetti sulle mensole … aprire il frigo e richiuderlo… Quegli attimi ancora me li ricordo, sembravano non passassero mai. Dentro di me dicevo … va a finire come il militare… polvere sotto la sedia … oggetto non rimesso al suo posto … punizione assicurata. A rompere quel rumore di passi e oggetti ci penso’ il telefono di Lei, uno due tre quattro cinque squilli …al sesto parti’ la segreteria telefonica, la Padrona si mise alle mie spalle "Non rispondo … so che saro’ impegnata per le prossime ore …mauro hai fatto un buon ...
    ... lavoro?" risposi con una leggera voce "Si …Padrona", stette per qualche secondo in silenzio, "mauro … prendi la roba che hai vicino a te, portala nello stanzino e torna immediatamente in cucina" nell’alzarmi feci la massima attenzione a non tirare su ne la testa ne lo sguardo, portai il necessario delle pulizie rimettendolo con scrupolo al proprio posto e tornai dove mi era stato ordinato rimettendomi ai suoi piedi.
    
    "Adesso…" ricollego’ la catena al collare, tirando in modo deciso ma non violento, silenzio totale, avevo ricominciato a sudare… Non riuscivo a capire e pensare a niente, mi fece fare il giro della piccola casa a quattro zampe, le ginocchia cominciavano a dare un leggero fastidio, "mauro…" fermandosi, "si Padrona…", mise una mano sulla mia testa agitandola in una carezza, con l’altra stacco’ la catena dirigendosi verso la poltrona del salotto, automaticamente la seguii, e mi acciambellai vicino ai suoi piedi. "Bravo…" si alzo’, "Metti dietro la schiena le mani" , furono immobilizzate nuovamente con rapidita’, “sei davvero bravo, meriti ancora un regalo…” mentre parlava aveva aperto il grembiule scoprendomi il petto. Mi accarezzo’ i capezzoli facendomi vibrare, “ti piace molto questo, vero?” disse stringendoli forte tra i polpastrelli, “bene, porterai sempre anche queste”, due mollette di acciaio rivestite di gomma e unite da una catenina, scattarono attorno ai capezzoli. La morsa, non fortissima, ma continua, fece ingrossare i capezzoli in pochi minuti. “Vedrai, ...
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