1. Lea


    Data: 27/11/2019, Categorie: Incesti Autore: liana, Fonte: RaccontiMilu

    ... darglielo. Lo lasciai fare e la cosa arrivò ad un punto tale che solo un sottile filo ci separava da quello che si rivelò inevitabile, che avvenne e che, inconsciamente, desideravo accadesse. Un sabato mattina, mio marito aveva preso un appuntamento con i suoi amici per trascorrere un week end di pesca e mi aveva lasciata sola con mio figlio. Un oscuro pensiero mi assali. Lo scacciai. Stavo in cucina e, seduta vicino al tavolo, sorseggiavo un caff&egrave. Ero nuda e indossavo una vestaglia bianca che non nascondeva il mio meraviglioso corpo lasciando che occhi indiscreti, se ci fossero stati, potessero ammirarlo. Dormo sempre nuda, anche d�inverno. Avevo dimenticato che quegli occhi erano presenti sotto il tetto che abitavo ed erano quelli di mio figlio. Una folata d�aria attraversò la cucina. Non ebbi il tempo per girarmi a guardare che una mano mi scostò i capelli dalla nuca e due labbra calde si posarono sul mio collo. Un brivido mi percorse la schiena ed una sensazione, mai da tempo dimenticata, pervase il mio corpo. Capii subito di chi era quella bocca che mi stava baciando il collo. Mi piaceva e per un attimo mi lasciai andare. Poi mi ripresi e girai la testa. Uno sguardo carico di desiderio fissava i miei occhi. Era mio figlio. Vidi la sua testa piegarsi verso la mia e la sua bocca si posò sulla mia. Le nostre labbra erano schiacciate le une contro le altre. Sentii la punta della sua lingua picchiettare contro le mia bocca. Mio figlio voleva baciarmi non come mamma ...
    ... ma come donna. Non so perché dischiusi le labbra e permisi alla sua lingua di penetrare la mia bocca e cercare la mia lingua. Risposi alla sua ricerca andandogli incontro con la mia. Le nostre lingue ingaggiarono un furioso duello e ci alimentammo dell�aria che era nei nostri polmoni fino a che essa non si esaurì. Ci separammo. Avevo l�affanno. Mai ero stata baciata con tanto ardore. Mi alzai dalla sedia e mi posizionai di fronte a lui. Ero rossa in volto per la vergogna di aver risposto al suo bacio accettandolo e ricambiandolo. Non riuscii a parlare. Guardavo i suoi occhi gravidi di una intensa luce e non mi accorsi che mi aveva sollevata da terra prendendomi in braccio. Mi aggrappai al suo collo per non cadere. La vestaglia si aprì e la mia nudità si mostrò ai suoi occhi che si accesero di un intenso fuoco. Tenendomi sulle sue forti braccia si avviò verso l�uscita della cucina. Fu allora che riuscii a parlare.�Dove mi stai portando?��Nella mia camera.��A che fare.��A fare quello che avrei dovuto fare già da molto tempo addietro. Papà non c�&egrave e mancherà per due intere giornate. Siamo soli. &egrave l�occasione che aspettavo. Oggi tu sarai mia.��Vuoi violentarmi? Vuoi possedermi? Lo sai che sono tua madre? Che non puoi fare quello che hai in mente?� �Non ti userò violenza perché so che lo vuoi anche tu. Si che posso farlo. Tu sei una donna ed io sono un uomo. Che tu sia anche mia madre &egrave un fatto secondario. Oggi mi accoppierò con te e come donna e come madre che ...