1. Spade e Cuori


    Data: 06/12/2019, Categorie: Etero Autore: Raccontatore, Fonte: EroticiRacconti

    Il cavaliere arrivò trottando sul suo cavallo bianco. La velocità raggiunta in sella, faceva in modo che tirasse un po’ di vento che potesse attraversargli l’armatura e rinfrescarlo un minimo, in quella giornata così calda. Ma a lui non importava dover portare quell’ingombrante armatura, aveva fin troppo valore per lui. Il suo rango, il suo status sociale, la sua vestigia, l’appartenenza ad un ordine divino prestabilito da Dio stesso, una serie di valori, la grandezza del suo principe e del suo imperatore. Ecco cosa rappresentava quell’armatura. Scese da cavallo poggiando i piedi metallizzati sul suolo e alzando un bel polverone sotto al portone del castello. “Ser Van Hillen. Sua maestà vi attende in sala ricevimenti. Vorrà sapere tutto della guerra. Avete vinto contro quegli infedeli saraceni?” Fece il nuovo comandante della guardia del Re. “Ser Devos. I veneziani ci hanno dirottato verso Costantinopoli, per questo sono tornato , per ricevere nuove direttive da sua maestà. Quei pavidi commercianti non avranno mai lo spirito guerriero di un cavaliere dell’impero, non capisco perché continuiamo a concedere loro tutta questa libertà.” Il cavaliere si affrettò versò la sala dei ricevimenti, seguito da Ser Devos che sembrava aver ancora qualcosa da dirgli. “Un ultima cosa, Ser Van Hillen. Con il volere di Dio avete vinto tante battaglie in passato. La principessa vuole vedervi.” Ser Devos afferrò il cavaliere per il braccio fermando la sua veloce camminata. “Non v’è alcun ...
    ... bisogno di informare nostra maestà.” Ser Van Hillen fece un solenne cenno con il capo e si congedò, riprendendo la sua camminata nell’androne del castello. Tutti i cavalieri che incontravano lo salutavano con rispetto. Molti di quelli erano stati addestrati da lui oppure avevano sentito comunque storie sul suo conto durante le battute di caccia o intorno al fuoco la sera. Quando Ser Van Hillen arrivò al cospetto del principe, si inginocchiò rendendogli omaggio, aspettando chinato che quest’ultimo desse l’ordine di riferire quanto accaduto durante la spedizione per Gerusalemme. La stanza era alquanto buia. La luce entrava dalle grosse finestre in maniera distorta a causa dello spesso vetro colorato che costituiva le ampie finestre incastonate nella pietra. Il principe chiese di essere informato solo dopo essersi assicurato che il suo cavaliere rimanesse inginocchiato per qualche lungo secondo. “E cosa dirò al vicario di Dio, quando mi chiederà perché Gerusalemme non è stata riconquistata?” Chiese il principe, con voce più interrogatoria e retorica che minacciosa o inquisitoria. “Di questo se ne occuperà l’imperatore, vostra maestà. Voi avete fatto il vostro dovere e io ho fatto quanto in mio potere per dirigere l’armata verso la terra santa.” “Va bene, va bene Ser Van Hillen. Sarete stanco dopo il lungo viaggio, immagino. Ho fatto preparare un bagno caldo per voi, riposatevi e tornate da me domani.” Lo congedò il principe, ancora pensieroso e preoccupato. Il cavaliere ringraziò e ...
«1234»